Insulti e minacce: lo sportello anti-molestie chiude dopo 3 giorni

Troppi insulti, oltraggi insostenibili e, addirittura, minacce di morte. Motivazioni che hanno portato lo sportello anti-relou (anti-rottura), creato da un gruppo di attiviste francesi per tutelare le donne vittime di eccessive insistenze o molestie da parte di uomini troppo audaci, a chiudere i battenti dopo appena 3 giorni di attività. In sostanza, la linea telefonica ad hoc creata dall'associazione, proponeva alle donne in questioni di fornire il numero della stessa all'insistente “corteggiatore”, allo scopo di svincolarla da telefonate ossessionanti: digitando il numero fittizio, il potenziale molestatore riceveva il messaggio vocale “Se una donna dice 'no', è inutile insistere”. Molti di coloro che hanno composto il numero, però, non hanno evidentemente gradito il depistaggio, inziando a tempestare le attiviste creatrici della linea telefonica di messaggi minatori e insulti di ogni tipo: “Oltre 20mila in poche ore”, secondo le responsabili.

Le attiviste: “Privacy violata”

Una circostanza che, in sé, era forse preventivabile ma non in questa misura. Ciò che ha spinto l'associazione a chiudere (momentaneamente) il servizio di assistenza, infatti, è l'incredibile quantità di minacce di morte ricevute e la progressiva violazione della privacy delle addette, in particolare delle due promotrici, sommerse di messaggi d'odio soprattutto via social. Le due donne, in un comunicato congiunto, hanno addirittura scritto di essere rimaste “vittime di un attacco coordinato contro il servizio e di una campagna di molestie contro le nostre persone”. Secondo le attiviste, infatti, l'ondata di post e messaggi deprecabili sarebbe stata un'azione ordita allo scopo di far fallire l'iniziativa, probabilmente dai gestori di una piattaforma online frequentata da troll internauti. Vi sia o meno un piano di questo tipo, resta il fatto che lo sportello “anti-molestie” si è trovato costretto a chiudere, appena una manciata di ore dopo aver iniziato il proprio servizio di assistenza.

Cyber-attacco?

Il gruppo di attiviste, nel frattempo, ha già fatto sapere che riattiverà la linea telefonica quanto prima, non appena ci saranno le possibilità concrete per un funzionamento corretto. Di certo, il cyber-attacco di massa ricevuto ha dimostrato, ancora una volta, la profonda influenza e il condizionamento che l'utilizzo della rete esercita sulla privacy dell'utenza. E, ancor di più, la potenza insita nelle piattofrme web, capaci di costringere un'attività appena nata a farsi da parte nonostante il dichiarato tentativo di voler proteggere possibili vittime di molestie sessuali. Certamente un dato sul quale riflettere.