In commercio il farmaco della longevità sperimentato solo sui roditori

Una mossa commerciale per rispondere al sogno che ogni essere umano coltiva sin da quando viene al mondo: allungare la propria vita.L’ultima novità su questo fronte è rappresentato da un farmaco da bancone da qualche giorno in vendita negli Stati Uniti. Si chiama “Basis”, una start up lanciata da un ex professore del MIT di Boston, che ha coinvolto nel comitato scientifico 5 premi Nobel, a garanzia del rigore scientifico della sperimentazione. La scoperta è basata su un precursore chimico del Nad (nicotinamide adenin dinucleotide), una molecola che agisce sui processi del metabolismo che dovrebbe avere sull’organismo gli stessi effetti di una dieta con poche calorie, fattore che numerose ricerche scientifiche individuano come determinante nel prolungamento dell’aspettativa di vita.

I test condotti sui topi dimostrerebbero, nel 30% dei casi, una maggiore longevità. Tanto da spingere i produttori a immetterlo sul mercato digitale prima di aver verificato gli stessi effetti anche sugli esseri umani. Ed è questo l’aspetto che desta più perplessità. Oltretutto, per agevolare la vendita, il farmaco è stato classificato come “integratore alimentare”, consentendo a chiunque di poterlo assumere. Nel frattempo gli ambienti scientifici si interrogano sull’efficacia del Basis, sottolineando che già in passato un altro farmaco (basato sul resveratrolo) aveva conseguito risultati sui roditori senza produrne sugli uomini.