Il popolo non rinnega la Croce, le autorità sì

Alla fine ha vinto il consiglio comunale di Vall d’Uxó, paese governato dai socialisti, che aveva autorizzato l'abbattimento della Croce, e ha perso il popolo, che si era mobilitato pe salvare il simbolo cristiano arrivando a raccogliere oltre 13mila firme. E così la storica Croce di Castellòn, nella Spagna orientale, è stata abbattuta. I cittadini – riferisce MatchmanNews – descrivono questo atto di “tradimento” perché c'è una causa contro la demolizione che “è in attesa di sentenza, quindi la nostra sorpresa è totale e ci siamo opposti”, così Leopoldo Peñarroja, uno dei i promotori della piattaforma locale “Salvamos la Cruz”.

I cittadini hanno dato vita lunedì scorso, giorno dell'abbattimento, a un tentativo disperato per salvare la Croce: sono saliti sul monumento rimanendo a fare la guardia per tutto il pomeriggio, cercando di impedire agli operai del Comune di intervenire per demolirla. Ma a nulla è servito il tentativo generoso: hanno dovuto cedere e lasciare campo libero alle ruspe. Nel comune – ricorda sempre MatchmanNews – si sono “raccolte circa 13mila firme contro la demolizione, 5mila delle quali su carta e 8mila attraverso due piattaforme digitali”. Il Comune comprende 31mila cittadini, dei quali un terzo minori, dunque le firme contro la demolizione erano più della metà degli abitanti. Eppure, nonostante la maggioranza dei cittadini volesse difendere la croce cittadinina, l’ideologia sinistra ha voluto comunque abbaterla in odio alla memoria e alla fede.

La Croce risale al periodo franchista, di qui le polemiche e la volontà di alcuni settori della sinistra di abbatterla, malgrado nel 1979 l'allora sindaco di Vall d’Uxó, a quattro anni dalla caduta del regime di Franco, approvò una delibera in cui la permanenza della Croce era approvata e la questione sembrava risolta. In Spagna le polemiche intorno a vicende di questo tipo si susseguono. Ha avuto eco internazionale la controversia sulla Valle de Los Caidos, la valle dei Caduti, che ospita fra l’altro anche la tomba di Francisco Franco. E ora il Governo Sanchez vuole traslare i resti del generalissimo. La portavoce del governo Isabela Ceela: “El Valle de los Caidos deve essere un memoriale dedicato alla pace e alla riconciliazione, per le vittime della guerra civile di ambedue le fazioni; un monumento in cui tutti si possano riconoscere. Non può essere la tomba di un dittatore”