“Il fiume è pulito”, ma i test erano sull’acqua minerale

Nessun pericolo: l'acqua del fiume è pulitissima!”. Peccato che i test per verificare la presenza di inquinanti erano stati eseguiti sul contenuto di una bottiglietta d'acqua minerale, di quelle che si acquistano al supemercato. Dell'acqua del fiume – ovviamente inquinato – neppure una goccia!  E' la ridicola – quanto preoccupante – situazione avvenuta nella provincia centro meridionale di Hunan, nel sud-est della Cina, non a caso lo Stato con il maggior livello di inquinamento delle acque e dell'aria al mondo.

In corrispondenza della città di Zhuzhou il fiume è molto inquinato. Dopo diverse segnalazioni da parte dei residenti, le autorità di controllo dello Hunan hanno inviato degli ispettori per eseguire le indagini sulla qualità dell’acqua del fiume Lujiang – uno degli immissari del fiume Xinagjiang, a sua volta il maggior affluente del grande fiume Azzurro – che però è risultata eccellente.

Questo grazie ai test falsati con dei sensori che rilevano le particelle inquinanti piazzati, invece che nel gretto del fiume, nell’acqua minerale o in tazze di tè. L'inquinamento è dato dalle molte aziende locali che vi scaricano i rifiuti ignorando le norme ambientali, nonostante il ministero dell’ambiente abbia dichiarato più volte che “punirà con severità” tutte le violazioni.

Acqua sporca

Minacce che però non sono servite da deterrente. Nel 2016 – si legge su Asia News – un rapporto del governo ha detto che l’80% dei pozzi nelle aree rurali del nord-est contiene acqua non potabile. L’anno scorso un’indagine del ministero dell’Ambiente ha evidenziato che 13mila aziende non rispettano gli standard ambientali. Decine di milioni di cinesi sono stati avvelenati negli anni dall’acqua erogata dal circuito nazionale, tanto che 21 milioni di persone sono affette da patologie provocate da questa eccessiva esposizione, mentre altri 87 milioni sono a rischio.