Il bordello delle bambole ha riaperto

Era rimasto disponibile agli avventori solo per poco tempo. I Vigili urbani di Torino nel settembre scorso avevano fatto abbassare le serrande a Lumidolls, prima casa di appuntamenti per sex dolls ad aprire in Italia. Ora, trovata una nuova sede e superati i problemi burocratici, il bordello ha riaperto. Ad ospitare la casa d'appuntamenti con donne e uomini di plastica – come riferisce Mole24 – è il quartiere Borgo Vittoria. Nei suoi pressi si trova anche la Chiesa di Nostra Signora della Salute. Un luogo totalmente diverso rispetto a quello iniziale. La distanza è davvero considerevole rispetto alle origini. Il primo punto Lumidolls aveva visto la luce dalle parti di via Onorato Vigliani, nella parte sud della città.

Sempre Mole24 riferisce che “le prenotazioni sono già partite e sembrano essere numerosissime, come avvenuto nei mesi estivi. Gli incontri prenotati arrivano addirittura ad avere durate di 4 o 8 ore“. La casa d'appuntamenti sembra però non essere per tutte le tasche: le tariffe richiederebbero l’esborso di 80 euro per mezz’ora, 100 euro per un’ora e 180 euro per due ore. Senza contare la penale di 50 euro (in caso di danni alle bambole), restituita ai clienti nel caso in cui non danneggino nulla. Torino come Mosca dunque, dove un luogo del genere è già realtà da tempo. Come riferiva l'articolo di In Terris uscito a settembre, questa “fame” di plastica testimonia “ancora una volta i danni di una società sempre più pornocentrica, nel quale si è definitivamente rotto il nesso tra amore e sesso, con quest'ultimo trasformatosi in un gesto meccanico, autoreferenziale, egoistico”. Non va poi trascurato il “modello” che questi club propongono. Vero, si tratta di manichini. Ma passa comunque il messaggio che il corpo umano possa essere comprato e venduto. Si accetta, indirettamente, una società nella quale la prostituzione è tollerata. Dove schiavitù, violenza e malaffare vengono celati dietro la solita litania del “mestiere più antico del mondo”.