I bagni 'neutral gender' angosciano le dipendenti

L'Home Office, il dicastero inglese degli Affari Interni, ha speso 37mila sterline per creare dei bagni 'neutral gender' nella sua sede centrale di Londra. Toilettes unisex, dunque, che dovrebbero, ad ascoltare le intenzioni delle aziende e degli organi statali che hanno scelto di installarle, aiutare a far sentire i dipendenti in un luogo di lavoro più confortevole. Un portavoce del ministero aveva dichiarato a tal proposito: “Ci impegniamo a essere un datore di lavoro inclusivo e a creare un ambiente in cui tutto lo staff si senta a proprio agio al lavoro.”

La bocciatura

L'intento, però, sembra non essere stato raggiunto. Infatti, il personale femminile del dicastero ha espresso il malcontento per l'iniziativa apponendo un cartello sulle porte d'ingresso dei bagni 'neutral gender'. Nel foglio si legge: “Gli uomini potrebbero utilizzare i bagni con la porta chiusa – aggiungendo – Le donne stanno trovando l'uso di questi bagni abbastanza angoscioso e non li stanno usando di conseguenza”. Una bocciatura totale, dunque, che rende evidente come l'idea della toilette unisex non solo non fa sentire a proprio agio i dipendenti, ma sta creando loro addirittura dei problemi tanto da spingere il personale femminile a smettere di frequentarli.

La campagna per i bagni 'neutral gender'

Nel Regno Unito sono molti gli organi statali e le aziende private che hanno scelto di introdurre il bagno 'neutral gender' nelle proprie sedi. Addirittura l'amministrazione dell'esercito inglese ha scelto di rimuovere i cartelli distintivi tra maschio e femmina dalla sua sede di Andover, nell'Hampshire. La campagna per l'installazione di questa tipologia di toilettes è, inoltre, uno dei cavalli di battaglia dell'attuale sindaco di Londra, il progressista Sadiq Khan, da tempo sotto accusa nella sua città per l'aumento dei reati di sangue durante la sua legislatura. Secondo il primo cittadino della City c'è “bisogno di una serie di servizi igienici che riflettano l'incredibile diversità di questa città dando alle persone la sicurezza di muoversi con dignità a Londra.” La volontà del sindaco incontra le richieste delle associazioni LGBT secondo cui l'esistenza di bagni distinti per donne e per uomini farebbe sentire discriminati i transgenders e chi si riconosce nel cosiddetto genere non-binario, ovvero coloro i quali rifiutano l'idea di appartenere ad una delle due identità sessuali.