Gb: sì ai rifugiati siriani, ma solo se musulmani

Sulla bandiera inglese campeggia la croce di San Giorgio, eppure Oltremanica sembra essere tramontata ogni traccia di accoglienza nei confronti dei cristiani in difficoltà. Secondo l'accusa dell'organizzazione benefica Barnabas Fund e della Chiesa Anglicana, il governo inglese accoglie quasi esclusivamente rifugiati siriani di religione musulmana, lasciando accedere in Regno Unito solo una piccola percentuale di cristiani. La denuncia, di cui rende conto Tempi, trova conferma nei numeri: l'Alto commissariato delle Nazioni Unite per i rifugiati ha raccomandato al Regno Unito di accogliere nel primo trimestre del 2018 1.358 rifugiati siriani, di cui solo quattro cristiani (0,29%). Il dicastero ha accettato di prenderne l'82%, cioè 1.112 persone, tutti musulmani, rifiutando i quattro cristiani. La stessa cosa si è verificata anche nel 2017, quando l'agenzia Onu chiese all'Inghilterra di accogliere 7.060 rifugiati siriani, di cui 25 cristiani (0,35%). Londra accettò di prenderne il 69%, 4.850 persone, di cui solo 11 cristiani.

Il problema era già stato sollevato nel 2015 dall'ex arcivescovo di Canterbury, Lord Carey, che scrisse in una lettera inviata al Telegraph: “Chi tra noi chiede da mesi compassione per le vittime siriane vive una grande frustrazione perché la comunità cristiana, ancora una volta, viene abbandonata e lasciata per ultima. Ma così si discriminano inavvertitamente le comunità cristiane, che sono le più colpite dai quei macellai disumani che si fanno chiamare Stato islamico. Non si troverà nessun cristiano nei campi dell'Onu, perché sono stati attaccati e presi di mira dagli islamisti e cacciati da quei campi. Per questo cercano rifugio nelle case private, nelle chiese”. L'Inghilterra, aggiungeva Lord Carey, “dovrebbe considerarli una priorità perché sono il gruppo più vulnerabile. Inoltre, noi siamo una nazione cristiana e i cristiani siriani non farebbero fatica a integrarsi. A qualcuno non piacerà quello che sto per dire, ma negli ultimi anni l'immigrazione di massa musulmana in Europa è stata eccessiva e ha portato alla nascita di ghetti che vivono in modo parallelo nella società”. In soccorso di Lord Carey, tuttavia, ci sono i numeri. Come attestato da un articolo di un anno fa di In Terris, in tutta Europa sorgono avamposti di islamisti che, troppo spesso, le forze dell'ordine non riescono a controllare.