Follia gender: vietato promuovere l'allattamento al seno

L'allattamento al seno ha conosciuto negli ultimi anni una nuova “primavera” di consenso da parte del mondo medico e dell'opinione pubblica. Dopo che nei decenni passati la promozione su vasta scala del latte artificiale ha visto crescere e nutrirsi numerosi bambini lontano dal seno delle mamme, anche l'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) oggi raccomanda l'allattamento al seno per almeno i primi sei mesi di vita del piccolo.

Questo gesto ancestrale, che non cela mai la sua vena romantica, è finito però nel mirino di una rivista accademica americana di pediatria, Pediatrics. In uno studio si afferma che è “eticamente inappropriato” per il governo e le organizzazioni mediche descrivere l’allattamento al seno come “naturale”, perché il termine impone nozioni rigide sui ruoli di genere. “Associare la natura alla maternità – si legge – può inavvertitamente sostenere argomentazioni biologicamente deterministiche sul ruolo degli uomini e delle donne nella famiglia (per esempio, che dovrebbero essere principalmente le donne a prendersi cura dei bambini)”.

In particolare, dunque, lo studio se la prende con il termine “naturale”. “Fare riferimento al ‘naturale’ nella promozione dell’allattamento al seno può inavvertitamente sostenere una serie di valori sulla vita familiare e sui ruoli di genere, che sarebbero eticamente inappropriati”, afferma ancora lo studio. Pertanto, secondo gli autori, a meno che tali annunci di pubblicità-progresso non “rendano trasparenti i valori e le convinzioni che li sottendono“, “dovrebbero fare a meno di dichiarare che l’allattamento al seno è ‘naturale’”.

Secondo le autrici dello studio, Jessica Martucci e Anne Barnhill, sostenere che l'allattamento al seno sia naturale alimenta il movimento anti-vaccini. Del resto – rilevano – esaltare l'allattamento al senso come “naturale” implicherebbe che i prodotti fabbricati o in serie siano discutibili o pericolosi. “Se fare ciò che è ‘naturale’ è ‘meglio’ nel caso dell’allattamento al seno, come possiamo aspettarci che quella visione del mondo potente e profondamente persuasiva venga ignorata dalle madri quando fanno delle scelte sulle vaccinazioni?”, scrivono. Se già l'argomentazione alla base dell'articolo appariva poco convincente, il nesso tra promozione dell'allattamento al senso e movimento no-vax risulta oltre modo curiosa.