“Finito il tempo, finito l’amore”: frase in codice per coprire un giro di prostituzione

“Finito il tempo, finito l’amore”. e’ questo il monito che campeggia su una lavagnetta di un’alcova che veniva nascosta da un centro culturale. Il locale, con tanto di tariffario a prestazione, è stato scoperto dalla polizia a Sestri Levante. Gli agenti del commissariato hanno denunciato sette persone, sei uomini e una donna, di età compresa tra i 35 e i 60 anni, per favoreggiamento della prostituzione.

Le indagini

In seguito a un incessante via vai di uomini e un ricambio continuo di giovani donne, alcuni residenti hanno fatto un esposto alle forze dell’ordine. Dalle indagini è emerso che le giovani, quasi tutte dell’Est, arrivavano con un visto turistico e alloggiavano in un appartamento della zona. Qui incontravano i potenziali clienti e li invitavano a bere. Più soldi spendevano più tempo avrebbero avuto da passare nei privè.

Il blitz

Nel corso del blitz delle forze dell’ordine, scattato lo scorso giovedì, nel locale sono state trovate otto ragazze dell’est europeo, tra i 20 e i 25 anni, quattro uomini, il presidente pro-tempore del club e l’addetto alla sicurezza. Dietro il bancone del bar un cartello con i prezzi delle consumazioni e la scritta “finito tempo, finito amore”, in riferimento al tariffario imposto ai clienti che usufruivano dei privè. 

La piaga della prostituzione in Italia

Sono oltre 40 milioni le persone vittime di tratta nel mondo, divise fra traffici traffici per lo sfruttamento lavorativo (53%) e traffici per sfruttamento sessuale (43%). In Italia le donne che vengono obbligate a prostituirsi sono fra le 70.000 e le 120.000.

Nel 2020 è inconcepibile pensare che ci sono ancora persone che, definendo la prostituzione “il lavoro più antico del mondo”, approfitta di ragazze, molto spesso minorenni, costrette a vendere il loro corpo per soddisfare gli appetiti sessuali di coloro che vengono definiti clienti.

La Comunità Papa Giovanni XXIII ha lanciato la petizione “Questo è il mio corpo” per chiedere al Parlamento l’approvazione di una legge che preveda l’introduzione di sanzioni per chi si avvale delle prestazioni sessuali di soggetti che esercitano la prostituzione, affinché venga fermata questa inaccettabile forma di sfruttamento nei confronti delle persone più vulnerabili.