Fazzoletti e calcolatrici al posto dell’i-phone. Un 21enne e la sua truffa 2.0

Come rifilare un “pacco” 2.0? Semplice: pubblicando annunci di i-phone in vendita a prezzi stracciati ed inviare a casa del malcapitato acquirente una scatola piena di fazzoletti. Questo il piano attuato da un 21enne residente nella zona dei Castelli romani, che ha ritenuto sagace allestire una vera e propria truffa ai danni di ignari internauti che rispondevano alle sue proposte di acquisto, postati su piattaforme di compravendita online sotto forma di annunci di offerte, nei quali erano compresi smartphone ultimo modello e altre apparecchiature tecnologiche a costi effettivamente troppo convenienti per passare inosservati. Tanto più che, adeguandosi probabilmente alla natura “fisica” dei nuovi mezzi di comunicazione quotidiana, ha rivoluzionato anche la vecchia “truffa del mattone”, riponendo nei pacchi spediti leggeri fazzolettini di carta (o, nel migliore dei casi, delle calcolatrici), svanendo poi nel nulla della rete mentre il raggirato effettuava l’apertura della scatola-bidone.

Quasi nel nulla: il piano architettato dal giovane, infatti, non aveva tenuto conto dell’identificabilità della carta ricaricabile sulla quale era solito farsi accreditare il saldo degli apparecchi venduti, facendosi così identificare dopo una breve ma accurata indagine condotta dai Carabinieri della Stazione Torpignattara. Fermato dai militari presso la sua abitazione, il 21enne è stato denunciato per truffa, mentre le Forze dell’ordine stanno procedendo a ritroso nell’elenco delle vittime per capire quale sia il loro reale numero.

Certo è che, in un mondo vasto come quello della rete, cadere in trappole simili è fin troppo facile. Ad agevolare il giovane, ma anche altri che come lui hanno messo in atto imbrogli simili, la possibilità di pubblicare annunci anche su siti piuttosto famosi, nel quale è più complesso capire quali siano le proposte da considerare sospette. Ovviamente, ciò evidenzia quanto rischio comporti, al di là della sicurezza più o meno comprovata di determinate piattaforme, effettuare acquisti senza guardare in faccia il proprio interlocutore. Con la conseguenza, fortunatamente non così frequente, di incappare in veri e propri raggiri “da film”.