Effetto coronavirus: annunci choc per alimentare la prostituzione

Il coronavirus non ha risparmiato, negli ultimi giorni, preoccupanti episodi di intolleranza nei confronti di alcune persone di nazionalità cinese, per la più classica (e deleteria) delle psicosi dettate da un'emergenza sanitaria: prendersela con chi proviene dai luoghi di esplosione del focolaio. Il punto è che il coronavirus ha sortito i suoi effetti anche per la Cina stessa, costretta a fare i conti con il crollo delle borse e con tutte le conseguenze dettate dal dover affrontare un'emergenza in casa propria. Niente di strano che in questo contesto emergano anche aspetti sconcertanti, a cominciare dagli annunci choc che, come riporta Affari Italiani, in queste ore tentano di contrastare “l'effetto paura” nel nefando business della prostituzione. I quali, ovviamente, riguardano prostitute di nazionalità asiatica che, pur di mantenere gli standard del proprio “mercato”, hanno iniziato a diffondere annunci di offerte speciali nei finti centri massaggi, proponendo addirittura tre ragazze assieme per mezz'ora di massaggi, con tanto di messaggi “promozionali” nei quali si specificano, in alcuni casi, le caratteristiche fisiche e persino l'età delle ragazze.

Lo sfruttamento

Un dato significativo che, in un periodo di emergenza sanitaria, apre uno spaccato decisamente preoccupante su quel che accade nell'ambito del perverso mercato, per il quale le stime parlano di oltre 300 ragazze al lavoro 24 ore al giorno. Un allarme che si amplifica ulteriormente in questa fase, in cui la psicosi si mescola ai sentimenti più riprovevoli, a cominciare da quello di chi contribuisce, come cliente, al business di chi sfrutta la prostituzione, adoperandosi poi in veri e propri annunci da strategia marketing per riuscire a mantenere la linea di galleggiamento degli affari. Senza pensare che quella che viene considerata alla stregua di una merce acquistabile altro altro non è che un essere umano, una ragazza, quasi sempre giovanissima.