Eccesso di zelo sul tram, ragazza con le doglie viene fatta scendere. Ecco perché

Nel Paese del “fatta la legge, trovato l’inganno”, paradossalmente, spesso chi si trova in situazioni eccezionali si imbatte nel custode ortodosso della regola. Più o meno questo è accaduto a una giovane mamma napoletana. Il giorno del parto ha sentito iniziare le doglie e, per fortuna, è riuscita a salire sul primo autobus diretto all’ospedale. Era sprovvista di biglietto ma confidava che spiegando la sua condizione il controllore avrebbe chiuso un occhio, ma così non è andata. Viene multata e fatta scendere a poche fermate dal Cardarelli, nonostante sia in stato interessante. La storia comunque ha avuto un lieto fine e l’azienda per la mobilità di Napoli ha fatto un passo indietro, spiegando che riconsidererà la sua sanzione.

Il ricorso

La protagonista di questa singolare storia, Federica, 28 anni, di Napoli, praticamente partorisce con la contravvenzione ancora in mano. La multa da 70 euro risale infatti alle 11:20, il verbale del pronto soccorso del Cardarelli 11:48, come scrive La Repubblica. E con la neonata appena presa in braccio, fa subito ricorso contro multa all’Azienda napoletana mobilità ricostruendo la vicenda e la sua condizione. Riporta ancora Repubblica: “Sono salita sul bus senza titolo di viaggio, e quando il verbalizzante mi ha giustamente contestato la mancanza del biglietto, ho cercato di spiegare che a causa di un malessere improvviso, visto il mio stato, mi stavo recando con urgenza al Cardarelli. Il verbalizzante invece di accompagnarmi all'ingresso del pronto soccorso mi ha invitata a scendere”. Federica allega anche il certificato d’ingresso al nosocomio.

Le scuse

La prima risposta dell’azienda dei trasporti è spietatamente burocratica, lei salita sull’autobus senza biglietto e le circostanze non sono valide per un’invalidazione della multa. Poi il ripensamento, grazie anche al racconto giornalistico dell’accaduto, perché dopotutto non si può essere sempre così rigidi. L’azienda quindi ha porto le sue scuse a Federica, parlando di “eccesso di zelo quando invece andava aiutata e confortata” e promettere di riconsiderare se il verbale può essere annullato.