Ecco cosa hanno scoperto in un capannone i carabinieri di Gioia Tauro

La scoperta nel corso di un rastrellamento in un'area impervia di Contrada Torre Lo Schiavo in un vecchio frantoio abbandonato usato come capannone

Essiccatoio

Incredibile scoperta in un capannone dei carabinieri della Compagnia di Taurianova insieme ai ‘Cacciatori’ dello Squadrone eliportato di Vibo Valentia nella piana di Gioia Tauro, in provincia di Reggio Calabria.

Nel corso di un rastrellamento in un’area rurale di Contrada Torre Lo Schiavo, i carabinieri delle Stazioni di Taurianova e Cittanova e dei Cacciatori, hanno percepito un forte odore di marijuana proveniente da un vecchio frantoio abbandonato in un’area impervia a Taurianova.

Le modifiche al capannone

Una volta entrati, i militari hanno scoperto un vero proprio essiccatoio “industriale”, con centinaia di fili di spago attaccati a delle intelaiature in ferro poste sulle pareti, a creare una distesa di piante sospese e distanziate tra loro, per consentirne l’ottimale essiccazione.

Praticamente, il maxi capannone industriale in disuso era stato modificato per realizzare un enorme essiccatoio di piante di marijuana. All’interno del locale, erano presenti anche dei grandi ventilatori alimentati da un allaccio abusivo alla rete elettrica pubblica.

Il sequestro

Nella struttura sono state trovate circa 7 mila piante di altezza variabile tra mezzo metro e 1 metro, per un quantitativo stimato in oltre 350 kg di sostanza stupefacente che, una volta venduta al dettaglio, avrebbe fruttato alla criminalità oltre 3 milioni di euro.

Le piante, secondo gli investigatori, potrebbero essere state trasportate da alcune piantagioni già estirpate e fatte crescere nella Piana di Gioia Tauro. I carabinieri di Taurianova svolgeranno adesso tutti gli accertamenti necessari per individuare i realizzatori della piantagione industriale.

Il precedente

Sempre relativamente alla produzione di canapa indiana, dalla quale si produce sia hashish che marijuana, sabato scorso la Guardia di Finanza di Foggia ha scoperto una coltivazione illegale di canapa che – alla vendita – avrebbe fruttato oltre due milioni e mezzo di euro. Ecco i particolari dell’operazione.