Donna incinta trova topo nel cibo, le offrono di abortire

L'incubo per ogni cliente di un ristorante è quello di trovare un insetto nel proprio piatto. Quello che è successo ad una donna incinta in un ristorante di hot pot nella Cina orientale, però, va oltre anche la più macabra immaginazione. Intanto perchè una volta servita dal cameriere, la donna non ha trovato un insetto nella pietanza ordinata ma addirittura un topo morto.

La terribile offerta

Difficile che i ristoratori potessero faccero di peggio: eppure, incredibilmente, ci sono riusciti. Infatti, davanti alle lamentele della signora per la disgustosa scoperta che aveva appena fatto nella sua minestra, i gestori del locale hanno pensato di rimediare nel peggiore dei modi con un’offerta shock: proponendo alla cliente arrabbiata di pagare le spese per farla abortire. Il marito della donna ha raccontato che lo staff del ristorante, che farebbe parte della catena “Xiabu Xiabu“, noto marchio di fast food di cucina cinese, avrebbe detto alla coppia, una volta ascoltate le rimostranze sul topo morto: “Se siete preoccupati per il bambino, allora vi daremo 20.000 yuan per abortire“.

La chiusura del locale

L’episodio è stato riportato dal “South China Morning Post” ed ha causato la chiusura del locale sottoposto ai controlli igienico-sanitari dei funzionari statali. La catena “Xiabu Xiabu”, molto conosciuta in Cina, ha rilasciato un comunicato sulla vicenda limitandosi però a rivendicare l’attenzione riservata alla sicurezza alimentare nei propri locali, senza fare accenni all’offerta shock indirizzata alla donna incinta.

L’aborto in Cina

Due anni fa il Dipartimento di Stato Usa aveva diffuso un documento che faceva il quadro sul numero di aborti in Cina. Secondo questo rapporto, sarebbero addirittura 23 milioni gli aborti che vengono praticati ogni anno nel Paese dell’Asia orientale. In questo dato, peraltro, non rientrano gli aborti forzati. Il regime comunista non ha mai abbandonato del tutto la rigida politica applicata sul controllo delle nascite e non risulta ancora abrogata la legge sulla pianificazione familiare.