Caporalato, grossa operazione a Foggia con tre arresti

I titolari di grosse aziende sfruttavano migranti a 4 euro l'ora e imponevano multe a chi sbagliava nel conteggio del raccolto. Stipavano i braccianti in 20 in mezzi da 9 posti

Migranti pagati 4 euro l’ora per lavorare nei campi del Foggiano. Chi sbagliava il conteggio dei pomodori raccolti, doveva anche pagare una sanzione. Come se non bastasse, per essere trasportati sul luogo di lavoro venivano ammassati in 20 all’interno di furgoni da nove posti.

Il fatto è stato accertato dai carabinieri di Foggia che hanno arrestato tre imprenditori (2 ai domiciliari, 1 in carcere, un altro è ricercato), e hanno eseguito sei misure cautelari dell’obbligo di firma. Gli indagati sono accusati di sfruttamento del lavoro e intermediazione illecita. Nell’ambito della stessa operazione anti caporalato sono state sottoposte a controllo giudiziario otto aziende di Stornara (Foggia) e contestualmente sono stati sequestrati beni strumentali per dieci milioni.

“Si tratta – spiegano gli investigatori – di aziende agricole importanti nel territorio foggiano con un fatturato complessivo annuo pari a sei milioni di euro”.

Le indagini da 10 mesi

Le indagini sono partite a giugno scorso e hanno interessato l’area circostante la baraccopoli di Borgo Mezzanone, insediamento abusivo dove vivono stabilmente circa duemila migranti. “Inizialmente – aggiungono gli inquirenti – i migranti sono apparsi reticenti con i militari poi però hanno ben compreso che si trattava di una opportunità”. Nel corso di una perquisizione in una impresa, i carabinieri hanno anche sequestrato un tariffario aziendale in cui i braccianti venivano suddivisi per nazionalità e tipo di lavoro svolto.