Asia Argento “sacerdotessa” in una messa blasfema

Un rito pagano a tutti gli effetti quello portato in scena da Asia Argento a margine del Festival film di Torino. Una performance che ha lasciato interdetto ed esterrefatto, più che incuriosito, il pubblico presente per il suo Trabalho de concentraçao: l'attrice, tornata in pubblico per la prima volta dopo il caso Weinstein, ha messo in scena uno spettacolo descritto come “un horror, con urla e strilli”, durante il quale Argento ha indossato i panni di una sacerdotessa intenta a purificare le adepte di quella che sembrerebbe una sorta di setta. Un'esibizione durata oltre 20 minuti, giunta al culmine quando, sussurrando invocazioni blasfeme, ha invitato alcune delle donne presenti, a piedi nudi e con una lunga gonna, ad avvicinarsi per la “benedizione”, fra incensi, candele e una soffusa luce rossa.

Le ragazze, man mano, si sono recate in fila verso la “guru” e altre due sue colleghe per farsi segnare la fronte con una croce, in una sorta di rievocazione di antichissimi rituali celtici, gesto che sarebbe stato messo in atto per proteggere l'anima. Una scena surreale, una messa in scena del paganesimo che, a quanto sembra, nessuno si sarebbe aspettato. Nel mezzo dello “spettacolo”, una danza “dionisiaca” delle otto giovani sulla musica di sottofondo diffusa dal regista della performance, durante la quale le donne eseguono ululati e versi gutturali, invitando poi il pubblico in sala ad avvicinarsi alle sacerdotesse per ricevere la sedicente purificazione, “concessa” attraverso un liquido in una ciotola, dell'incenso e, infine, con una croce impressa sulla fronte con del colore.

L'episodio più controverso, a ogni modo, resta certamente l'invocazione blasfema arrivata nel clou del rituale e pronunciata ad alta voce dall'attrice e regista, in una sorta di trance mistica. Una frase del tutto fuori contesto e a dir poco irriguardosa: “Lady Lesbian Jesus come, and rise the dead,” ovvero “Signora Gesù Lesbica, vieni tra noi e resuscita i morti”. Una frase (e una performance) che ha lasciato basito il pubblico torinese e, nelle ore successive, buona parte dell'opinione pubblica.