Antartide, arriva l'inquinamento: microplastiche nel pack

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Non solo surriscaldamento globale ma anche l'ombra dell'inquinamento del suolo minaccia il continente antartico: scioccante la scoperta denunciata dagli attivisti di Greenpeace, i cui ricercatori hanno rivelato al mondo la presenza di microplastica e di sostanze chimiche nocive (fra i quali i Pfas) nei campioni estratti dal pack. Gli scienziati hanno trascorso tre mesi in Antartide, stazionando in un areale dal quale hanno analizzato numerosi frammenti di ghiaccio, acqua e neve, anche da aree piuttosto remote dell'immensa terra emersa, riscontrando dati tutt'altro che incoraggianti sullo stato di salute di quella che, a oggi, resta una delle pochissime aree interamente naturali della Terra.

L'analisi dei ricercatori ha indicato che la maggior parte dei campioni utilizzati conteneva “sostanze chimiche nocive e persistenti”, oltre a varie tipologie di microplastica, sostanza estremamente dannosa poiché agente sul lungo periodo. Le microfibre di tale materiale sono state rinvenute in almeno sette degli otto campioni analizzati, mentre altri sette su nove contenevano concentrazioni rilevabili di sostanze chimiche nocive persistenti come polifluorurati alchilati o Pfas. Questi ultimi, in particolare, risultano estremamente pericolosi, in quanto possono  comportare gravi problemi riproduttivi alla fauna e, di conseguenza, porre rischiosi freni al suo sviluppo. Dati altrettanto allarmanti se si considera che, quasi tutti i campioni analizzati, si costituivano di neve caduta da poco: un aspetto che ha indotto i ricercatori a ritenere che le sostanze chimiche fossero provenute da pioggia (o per l'appunto neve) contaminata.

Ennesimi rilevamenti sconcertanti, dunque, quelli effettuati da Greenpeace e che gettano nuovi dubbi sullo stato di salute del nostro Pianeta. La presenza di microplastiche sul terreno antartico evidenzia una grave problematica legata all'inquinamento, palesando i rischi delle attività umane per la natura anche su territori disabitati. Finora, il rischio maggiore connesso all'Antartide è stato considerato il riscaldamento globale ma, a quanto pare, l'allarme lanciato sulla presenza di plastica negli oceani non ha risparmiato nemmeno le terre gelate del polo meridionale.