Gli europei vivono meglio e più a lungo

Gli europei hanno guadagnato un anno di vita in più negli ultimi cinque anni. Lo afferma l'ultimo rapporto pubblicato dall'ufficio europeo dell'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) sullo stato di salute del Vecchio Continente.

Secondo il documento, che monitora i progressi fatti in 53 paesi riguardo agli obiettivi di salute per il 2020, l'Europa sta andando meglio del previsto nella riduzione della mortalità per le principali cause non infettive, dal diabete all'obesità, con un calo del 2% annuo, superiore all'1,5% richiesto. Per quanto riguarda l'Italia il documento, i cui dati si riferiscono al 2015, sottolinea come il paese abbia la seconda aspettativa di vita del continente dopo la Spagna, con buoni risultati sulla riduzione della mortalità cardiovascolare.

L'agenzia speciale dell'Onu per la salute evidenzia anche alcune criticità: in primis, le numerose disparità esistenti tra i Paesi e all'interno degli stessi, problema che riguarda tra gli altri anche l'Italia. Inoltre, il tasso di fumatori rimane il più alto del mondo, con una persona su tre sopra i 15 anni che fuma, e metà della popolazione è sovrappeso o obesa, con un trend in salita. “Il rapporto mostra che la maggior parte dei paesi sta facendo passi significativi – afferma Zsusanna Jakab, direttore regionale dell'Oms ripreso da Ansa -. I progressi però non sono uniformi nè tra i paesi nè al loro interno, tra i generi e le diverse generazioni”.

In Italia, ad esempio, non cala il tasso di fumatori né quello legato all'obesità tra i giovani, che è il quarto in classifica fra i paesi monitorati. “Persistono anche differenze dovute allo status socioeconomico – sottolinea il documento -. Gli italiani con una educazione superiore hanno un'aspettativa di vita alla nascita quattro anni più alta di quelli che non hanno completato l'istruzione secondaria”, conclude l'Oms.