Antibiotici nei fiumi: è allarme rosso

Non solo plastiche e materiali di scarto: nei fiumi terrestri finisce davvero di tutto e, in questo particolare caso, a essere interessati sono corsi d'acqua sparsi in tutto il mondo, a livelli più o meno gravi. Scontato pensare all'inquinamento dei fiumi immaginando isole di rifiuti o coloriti particolarmente diversi da quello che sarebbe il loro normale aspetto. Esiste invece la possibilità di trovarsi di fronte, inconsapevolmente, a una forma di inquinamento perlopiù invisibile ma non meno pericolosa per i vari ecosistemi dei più importanti corsi d'acqua del mondo: uno studio dell'Università di New York, infatti, ha appurato che il livello di sicurezza legato alla presenza di antibiotici nelle acque superi in molti casi addirittura di 300 volte la soglia di rischio. Uno studio, questo, che sarà presentato al meeting della Society of Environmental Toxicology and Chemistry ad Helsinki, e si costituirà dei dossier relativi alle analisi dei fiumi di 72 Paesi in sei continenti, compresi alcuni corsi d'acqua molto famosi come il Tamigi e il Mekong, nell'Indocina.

I siti inquinati

Un totale di 92 kit di prelievo sono stati spediti dagli autori della ricerca, cercando di ottenere risultati più accurati attraverso le analisi dei ricercatori locali. Da questo punto di vista, è il Bangladesh il Paese maglia nera, dal momento che è uno dei suoi corsi d'acqua a presentare il maggior indice di metronidazolo (un particolare antibiotico usato per infezioni della pelle), ben 300 volte oltre le soglie di sicurezza. Ma, nonostante una concentrazione maggiore in alcune zone, gli analisti invitano tutti i Paesi a mantenere alta la soglia di allerta. Secondo quanto affermato dai ricercatori, infatti, “i limiti di sicurezza sono superati prevalentemente in Asia e Africa, ma anche in Europa e in America ci sono livelli di contaminazione preoccupanti, il problema è globale… Molti scienziati ora riconoscono il ruolo dell'ambiente nello sviluppo della resistenza agli antibiotici. I nostri dati dimostrano che la contaminazione dei fiumi può essere uno dei veicoli”.

Per quanto riguarda le sostanze riscontrate e i siti maggiormente inquinati, si parla nella maggior parte dei casi di trimetroprim, con concentrazioni maggiori in Kenya, Ghana, Nigeria, Pakistan e Bangladesh. Il trimetroprim, è stato individuato in 307 dei 711 siti testati. Indicativo che i siti più inquinati sono stati individuati nei pressi di zone interessate dall'attività di impianti di trattamento di rifiuti.