Xylella, “Libertà di reimpiantare per non morire di burocrazia”

Un piano da 300 milioni di euro per gli agricoltori colpiti dell’area infetta dalla xylella fastidiosa. E' l’azione del ministro delle Politiche agricole Teresa Bellanova che ha recentemente incassato il plauso della Coldiretti, contro il flagello della xylella in Puglia.

La manifestazione

“Bene l’approvazione del Piano per sostenere gli agricoltori colpiti dalla cimice asiatica che vogliono soltanto avere la libertà di espiantare, reimpiantare e non morire di xylella e burocrazia”, ha commentato il presidente della Coldiretti Ettore Prandini. Per Coldiretti occorre ora agire con tempestività per attivare tutte le misure necessarie ad evitare l’estendersi della contaminazione della xylella che avanza al ritmo di 2 chilometri al mese e, dopo aver devastato gli ulivi del Salento, minaccia la maggior parte del territorio Ue dove sono stati individuati altri casi di malattia, dalla Francia alla Spagna, dalla Germania al Portogallo. Nelle aree infettate, continua la Coldiretti in una nota, occorre trovare adeguati sistemi di convivenza, con reimpianti, innesti e sovrainnesti con varietà resistenti. Recentemente, sempre sotto la bandiera giallo-verde Coldiretti, circa diecimila agricoltori sono scesi in piazza per fermare la strage senza precedenti provocata nelle campagne dall’arrivo di specie aliene. 

Xylella fastidiosa, i dati

La Xylella fastidiosa è un batterio della classe Gammaproteobacteria che vive e si riproduce all'interno dell'apparato conduttore della linfa grezza (i cosiddetti vasi xilematici, portatori di acqua e sali minerali). E' in grado di indurre pesantissime alterazioni alla pianta ospite, spesso letali. Inoltre è noto per la sua estrema polifagia, essendo in grado di diffondersi attraverso un gran numero di piante ospiti, a volte senza indurre manifestazioni patologiche. Per queste sue caratteristiche, il microrganismo è noto per i gravi danni che è in grado di arrecare a varie coltivazioni agricole: sono infatti oltre 100 le specie di piante affette da Xylella che è all'origine della malattia di Pierce nella vite, della clorosi variegata degli agrumi (CVC-citrus variegated chlorosis) in Brasile, di altre malattie quali il mal di pennacchio nel pesco, la bruciatura delle foglie di oleandro, il cancro degli agrumi; è stata segnalata una notevole incidenza anche su prugno, ciliegio e mandorlo. Inoltre una sottospecie di X. fastidiosa è all'origine del Complesso del disseccamento rapido dell'olivo (CoDiRO), una gravissima fitopatologia che ha fatto la sua comparsa nell'agricoltura italiana a partire dagli anni 2008/2010, colpendo in modo pesante gli appezzamenti olivicoli del Salento in quella che è stata definita da Joseph-Marie Bové, dell'Académie d'agriculture de France, come “la peggior emergenza fitosanitaria al mondo“. Secondo le stime della Coldiretti, l’insetto killer che viene dalla Cina ha devastato i campi e i frutteti di 48mila aziende in Italia con un danno che supera i 740 milioni di euro a livello nazionale, con un pesante impatto anche sull’occupazione con una perdita stimata di oltre mezzo milione di giornate di lavoro nel corso del 2019. Al momento, nonostante gli sforzi di diversi istituti di ricerca internazionali, non è ancora stata trovata una cura per salvare le piante infette che vanno eradicate, bruciate e sostituite con varietà resistenti alla malattia.