Virus cinese, un caso sospetto in Francia e 4 in Scozia

Salgono le vittime del virus 2019-nCoV, il coronavirus propagatosi dalla città-focolaio di Wuhan in 25 province, e con esse sale anche la paura. Dopo l'ultimo bollettino fornito dalla National Health Commission cinese, che attesta 25 vittime accertate ed oltre 600 casi di contagio, Pechino ha annullato i festeggiamenti per il Capodanno cinese, seguendo l'esempio di Wuhan e Macao. La mappa della diffusione nella Cina continentale è molto alta e sono circa 5mila i casi sospetti tuttora sottoposti ad esami medici. 

Primo caso in Europa?

È stato segnalato un caso sospetto in Francia, dove una donna cinese, proveniente da Wuhan, sarebbe stata fermata e messa sotto osservazione perché presentava sintomi di “febbre e tosse”. La notizia è stata riportata da Le Figaro che ha citato una dichiarazione dell'ambasciata cinese in terra d'Oltralpe. La ministra della Salute francese, Agnès Buzyn, non ha confermato il caso aggiungendo che “sono in corso indagini”. Se fosse confermato sarebbe il primo caso in Europa. Sky News ha reso nota l'individuazione di 4 casi sospetti anche in Scozia.

Dai pipistrelli all'uomo

La regione di Hubei, il cui capoluogo è Wuhan, ha previsto misure di sicurezza alte, consistenti anche nel blocco del traffico per evitare lo spostamento delle persone e, dunque, la diffusione del temibile virus. Intanto, emergono novità sullo spillover, vale a dire la fase di transizione del virus da una specie all'altra e, dunque, la sua mutazione. La ricerca, firmata dagli studiosi Wei Ji, Wei Wang, Xiaofang Zhao, Junjie Zai, e Xingguang Li, ha definito il passaggio del patogeno dai pipistrelli ai serpenti, dunque all'uomo. I risultati sono stati resi noti Journal of Medical Virology delle università di Pechino e Guangxi e ricostruiscono la trasmissione del coronavirus che sarebbe avvenuta a dicembre dello scorso anno: “I risultati della nostra analisi evoluzionistica suggeriscono per la prima volta che il serpente è il più probabile animale selvatico serbatoio del virus 2019-nCoV”, hanno detto i ricercatori. Un passo importante nel cammino di individuazione di un retrovirale che possa inibire il contagio.