Vaccini, appello della Papa Giovanni: “I brevetti non siano ostacolo per Paesi poveri”

Il monito è partito dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e da Caritas Internationalis per l’ equo accesso ai vaccini

brevetti
Anche la Comunità Papa Giovanni XXIII si unisce all’appello lanciato nei giorni scorsi dal Dicastero per il Servizio dello Sviluppo Umano Integrale e di Caritas Internationalis per l’ equo accesso ai vaccini anti-COVID. Lo fa ribadendo con fermezza che ogni strumento di prevenzione, trattamento e diagnosi e le conoscenze medico-scientifiche per combattere il virus, siano disponibili per tutti i popoli.

Con Papa Francesco, contro l’insofferenza

La Comunità Papa Giovanni richiama anche le parole del pontefice dello scorso Natale: “Non possiamo neanche lasciare che il virus dell’individualismo radicale vinca noi e ci renda indifferenti alla sofferenza di altri fratelli e sorelle. Non posso mettere me stesso prima degli altri, mettendo le leggi del mercato e dei brevetti di invenzione sopra le leggi dell’amore e della salute dell’umanità”.

“È il momento – si legge in una nota – di rispondere alle problematiche globali con un rinnovato impegno per il multilateralismo e la cooperazione internazionale, nell’ascolto del grido dei poveri e della nostra casa comune. È il momento di soluzioni giuste e lungimiranti a problemi come l’iniquità del debito estero dei Paesi impoveriti, che li priva delle risorse necessarie per la salute e la protezione sociale dei propri cittadini. È il momento di rivedere radicalmente le spese militari, a beneficio di una umanità che soprattutto in questo momento chiede pace e non guerra, medicine e non armi, vaccini e non bombe”.

L’appello alle istituzioni

“Ci rivolgiamo ai Governi nazionali e alle istituzioni internazionali affinché non lascino intentata alcuna strada per permettere all’umanità intera di beneficiare dei progressi fatti dalla ricerca nella lotta al Coronavirus. In particolare i membri dell’Organizzazione Mondiale del Commercio (WTO) dovrebbero lavorare insieme per assicurare che i diritti di proprietà intellettuale, quali i brevetti, i disegni industriali, i copyrights etc. non creino barriere alla pronta disponibilità, produzione e distribuzione dei prodotti medici contro il COVID-19, inclusi i vaccini.

Auspichiamo che la salute e la protezione dei più deboli e vulnerabili siano poste al centro delle così tanto attese politiche di ripresa e sviluppo. Infine, chiediamo al Governo italiano di farsi guida autorevole di queste istanze nelle sedi internazionali ed europee, perché l’aspirazione alla fratellanza e alla solidarietà internazionale si concretizzi in azioni in grado di garantire ad ogni essere umano la protezione e le cure a cui ha diritto”.