Utero in affitto: Scienza&Vita si scaglia contro le pubblicità sul web

Gambino: "I motori di ricerca del web promuovono a pagamento aziende che offrono prestazioni di surrogazione di maternità"

Maternità surrogata o "utero in affitto"

“Trovo davvero immorale che davanti al dilagare di uno dei reati più aberranti del ventunesimo secolo, e mi riferisco alla surrogazione di maternità, sanzionata penalmente in Italia dalla legge 40 del 2004 ‘Norme in materia di procreazione medicalmente assistita‘ le autorità competenti rimangano colpevolmente inerti“. Lo dichiara in una nota il presidente dell’Accademia Italiana del Codice di Internet e dell’Associazione Scienza & Vita, il professore Alberto Gambino.

La colpa dei motori di ricerca

“Mi riferisco in particolare – spiega il presidente – agli evidentissimi illeciti penali perpetrati dai motori di ricerca del web che su Internet promuovono a pagamento le offerte commerciali di aziende che offrono prestazioni di surrogazione di maternità, pubblicità queste che sono sanzionate con la reclusione dall’art.12 della legge 40/2004″.

“Risulta davvero incomprensibile e perciò gravissimo – aggiunge il presidente dell’Accademia del Codice di Internet – che non sia ancora intervenuta l’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni (Agcom), peraltro appena rinnovata dalle Camere e dal Presidente della Repubblica italiana Mattarella, la quale, in base alla legge del 2003 sui servizi sul web, ha il dovere-potere di intervenire perentoriamente, come ampiamente fatto in materia di violazioni online del copyright: forse il tema della dignità umana è per le autorità italiane meno importante del business dell’industria dell’entertainment?”.

“Aggiungo – conclude Gambino riportato da Ansa – che è davvero sorprendente che il governo Conte e il ministro Di Maio, che tanto hanno fatto contro la pubblicità del gioco d’azzardo, si lascino sfuggire un reato che, in una classifica diabolica, risulta ben più grave”.