Ucraina, 30esimo giorno di guerra: bombe su Rubizhne

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Il conflitto russo-ucraino arriva al suo trentesimo giorno di guerra. Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden, da Bruxelles dove ha partecipato ai vertici di Ue, G7 e Nato, ha messo in guardia Putin: “Risponderemo all’uso di armi chimiche da parte di Mosca, la Nato è più forte che mai”.

L’Assemblea Generale dell’Onu ha approvato la risoluzione che chiede “l’immediata cessazione delle ostilità da parte della Russia, in particolare di eventuali attacchi contro civili, l’accesso umanitario e la protezione dei civili, del personale medico, dei giornalisti e degli operatori umanitari”. Il provvedimento è stato adottato con 140 voti a favore (uno meno del voto del 2 marzo) e 38 astensioni. Solo 5 i voti contrari: Russia, Siria, Bielorussia, Eritrea, Nord Corea.

Ucraina: bombe su Rubizhne (est)

Nella notte i bombardamenti russi hanno colpito la città di Rubizhne, una cittadina non lontana da Lugansk (a est dell’Ucraina), uccidendo due guardie di frontiera. Lo riporta l’agenzia ucraina Unian, che cita il capo dell’amministrazione civile e militare di Lugansk, Serhiy Haidai.

La notte scorsa i russi hanno aperto il fuoco anche sulle città di Creminna, Novodruzhesk, Lysychansk, Popasna, Severodonetsk e Rubezhnoye. “Gli occupanti hanno sparato tutta la notte. Due guardie di frontiera sono rimaste uccise. A causa dei continui bombardamenti, i soccorritori non hanno potuto spegnere gli incendi causati dai bombardamenti. La linea del fronte è rimasta invariata”, ha scritto Haidai su Facebook, assicurando che le città restano tuttavia “sotto bandiera ucraina”. I corpi delle due vittime, ha riferito, sono stati trovati per strada a Rubizhne.

Kadyrov: forze russo-cecene hanno preso municipio Mariupol

Il leader ceceno Ramzan Kadyrov ha assicurato che le sue forze hanno conquistato il municipio di Mariupol. Lo riferisce l’agenzia di stampa France Presse. “I ragazzi fanno rapporto per radio che hanno liberato l’edificio dell’amministrazione di Mariupol e hanno issato la nostra bandiera”, ha dichiarato su Telegram Kadyrov, assicurando che le forze ucraine hanno “abbandonato le loro posizioni”.

Kiev: “Russi non sono riusciti ad accerchiare la capitale”

I tentativi della Russia di accerchiare la città di Kiev e di bloccare quella Chernihiv non avrebbero avuto successo, secondo l’ultimo rapporto d’intelligence pubblicato dallo Stato maggiore delle forze armate ucraine riportato da TgCom24.

Così come gli sforzi russi di conquistare Popasna, Rubizhne e Mariupol. La Russia “cercherà di riprendere le operazioni offensive in direzione delle città di Brovary e Boryspil per bloccare Kiev da est”, secondo il rapporto. Le truppe russe stanno anche bloccando le città di Sumy e Kharkiv e colpendo le infrastrutture civili, affermano gli ufficiali ucraini. Il ritiro di alcune unità russe è dovuto alla “perdita di oltre il 50% del personale”, affermano le forze armate di Kiev aggiungendo che la Russia continua a reintegrare le perdite addestrando e ricollocando le unità di riserva. I militari ucraini hanno confermato i rapporti secondo cui la grande nave da sbarco Saratov è stata distrutta durante l’attacco al porto occupato di Berdyansk, aggiungendo che anche le navi Caesar Kunikov e Novocherkassk sono state danneggiate.

Zelensky: “Siamo vicini alla pace e alla vittoria”

“Ci stiamo avvicinando alla pace, ci stiamo avvicinando alla vittoria. Questa guerra non può essere senza vittoria. Così sarà. Non possiamo fermarci nemmeno per un minuto perché ogni minuto riguarda il nostro destino, il nostro futuro e la nostra sopravvivenza”. Così il presidente ucraino Volodymyr Zelensky nel consueto video messaggio serale alla nazione. Ieri Zelensky ha partecipato in videoconferenza al vertice NATO e al Consiglio Europeo chiedendo più armi e maggiori sanzioni alla Russia.