Ucciso per un parcheggio a Napoli: identificati i 5 aggressori

Fermati i responsabili dell'omicidio del 61enne Maurizio Cerrato, il custode del Parco archeologico di Pompei assassinato a Torre Annunziata

Quattro persone, ritenute responsabili dell’omicidio del 61enne Maurizio Cerrato – il custode del Parco archeologico di Pompei assassinato lunedì sera a Torre Annunziata (Napoli) – sono state fermate e portate in carcere dai Carabinieri del Comando provinciale di Napoli, che hanno eseguito un decreto di fermo di indiziato di delitto emesso dalla Procura della Repubblica di Torre Annunziata. Il decreto è stato notificato nel corso della notte.

Gli arrestati. Una donna a piede libero

Cerrato è stato ucciso in una aggressione scattata dopo una lite per motivi di parcheggio. Le indagini lampo dei carabinieri della compagnia di Torre Annunziata, coordinati dalla Procura oplontina, hanno portato all’immediata identificazione del branco e dei ruoli di ognuno nell’efferato omicidio, avvenuto lunedì sera in via IV Novembre dopo una discussione per un parcheggio. Indagata a piede libero una donna, in carcere sono finiti Giorgio Scaramella (41 anni), Domenico Scaramella (51), Antonio Venditto (26) e Antonio Cirillo (33).

L’omicidio per un parcheggio abusivo

Maurizio Cerrato, 61enne incensurato, era stato aggredito e ucciso con una coltellata al torace, a quanto riferito dai carabinieri, dopo una lite per futili motivi legati ad un parcheggio abusivo la sera del 19 aprile.

La figlia Maria – testimone della tragedia – ha raccontato agli inquirenti la sua versione di un’aggressione nata proprio per un parcheggio. Nello specifico, stando a quanto precisato dalla Procura di Torre Annunciata, guidata da Nunzio Fragliasso, Cerrato sarebbe stato accoltellato dopo aver protestato sull’occupazione abusiva di un parcheggio occupato con le sedie da 12 anni.

Il vescovo: “Chi ha ucciso Maurizio ha accoltellato un’intera città”

Il vescovo di Nola, Francesco Marino, ha ricordato la vittima. “Chi ha ucciso Maurizio ha dato una accoltellata all’intera città – ha detto -. Sento di esprimere alla moglie e alle figlie di Maurizio Cerrato, vittima di tanta brutale violenza, la vicinanza spirituale e assicurare la preghiera mia e della chiesa di Nola tutta”.

Per il vescovo si tratta di qualcosa di inaccettabile “che qualcuno si ritenga padrone della vita di altri, oltre che padrone di pezzi di territorio comune: assurdo che un’intera città, ricca di rette coscienze, debba essere infangata dalla delinquenza di pochi. Invoco il Signore perché doni a tutti un vero sussulto di autoconsapevolezza e la volontà fattiva di costruire insieme, nella vita quotidiana, tessuti di giustizia e legalità“.