Tunisia verso l’approvazione della Costituzione di Saied

Quasi sicura la vittoria dei "sì" al referendum sulla Costituzione che rafforza fortemente i poteri del Capo dello Stato con un sistema presidenziale puro

Il Presidente tunisino Kaïs Saïed

Bagno di folla nella notte per il presidente tunisino Kais Saied, che ha raggiunto i suoi sostenitori nella centralissima Avenue Bourguiba della capitale per celebrare la quasi sicura vittoria dei “sì” al referendum sulla Costituzione da lui stesso proposta, un testo che rafforza fortemente i poteri del Capo dello Stato con un sistema presidenziale puro.

Gli exit poll

Secondo gli exit poll della società Sigma Conseil, infatti, la percentuale dei sì sarebbe del 92,3%, quella dei no il 7,7%.

Dopo l’annuncio alla televisione nazionale, centinaia di sostenitori del presidente si sono riversati a piedi e in auto nel cuore della capitale suonando i clacson e sventolando la bandiera tunisina come ad una partita di calcio. “La Tunisia è entrata in una nuova fase”, ha detto il presidente alla folla festante, assicurando che “ai seggi c’è stata una grande affluenza e che il tasso sarebbe stato più alto se il voto si fosse svolto in due giorni”.

Affluenza bassa

Il tasso di affluenza ufficiale alle urne è stato, secondo la Commissione elettorale del 27,54%. Poiché i principali partiti di opposizione hanno boicottato il referendum e già promettono battaglia, in attesa dei risultati parziali ufficiali, il dato più importante da leggere è proprio quello del forte tasso di astensionismo che potrebbe incrinare la validità dell’intero processo iniziato un anno fa dallo stesso Saied, basato fortemente sulla volontà popolare.

Saïed ha affermato alla radio locale Mosaique Fm “che non c’è modo di tornare indietro e che il presidente della Repubblica trae la sua legittimità solo dal popolo”. “Oggi non possiamo più tornare indietro e non possiamo in alcun modo fare a meno dei diritti delle donne o rinunciare al diritto all’istruzione e alla salute”, ha detto il presidente.

I giovani sono con Saïed

Gli elettori sono stati soprattutto “i ceti medi più in sofferenza, che si sentono truffati economicamente, politicamente e socialmente”, ha analizzato il direttore di Sigma Conseil, Hassen Zargouni. Due grandi blocchi hanno votato “sì”, ha detto Zargouni, “la parte modernista del Paese”, a volte nostalgica dell’ex dittatore Ben Ali e del “fan club” di sostenitori incondizionati di Saied, in particolare giovani tra i 18 e i 25 anni. Ad accomunare i due blocchi, secondo altri osservatori il rigetto del potere decennale del partito islamico Ennhadha. Non pochi infatti gli slogan contro il leader di Ennhadha Rached Ghannouchi tra i sostenitori di Saied durante i festeggiamenti.