Trump fa il giro della pista di Daytona

Ealla fine arrivò… Donald. Il presidente Usa, Donald Trump, ha fatto la storia della 500 miglia di Daytona, la più popolare gara automobilistica dell'anno negli Usa, eseguendo un giro di pista a bordo della sua blindatissima limousine, insieme alla first lady Melania aprendo l'evento davanti a una folla in delirio di oltre 100 mila spettatori. “Signori, accendete i motori!”, ha gridato il tycoon tra le ovazioni dei fan, ripetendo l'iconico comando che dà il via alla corsa che si svolge sul circuito del Daytona International Speedway, in Florida. Mai un presidente americano lo aveva fatto prima di lui. “È davvero un onore stare con tutti voi in questa grande gara americana”, ha detto alle migliaia di fan esultanti riuniti per la prima e più grande gara della stagione. “Daytona 500 – ha aggiunto – è uno spettacolo leggendario”, ha detto Trump, aggiungendo che “non importa chi vince, ciò che conta di più è Dio, la famiglia e il Paese” e ringraziando infine i membri delle forze armate.

Dazi

Prosegue intanto la “guerra” dei dazi tra Usa e Italia. Nei due mesi successi all’entrata in vigore dei dazi avvenuta il 18 ottobre 2019, denuncia Coldiretti, le esportazioni di Parmigiano Reggiano e Grana Padano negli Stati Uniti si sono praticamente dimezzate. L'analisi della Coldiretti è stata divulgata in occasione della nota del dipartimento del Commercio statunitense che ha confermato per l’Italia l’applicazione di tariffe aggiuntive del 25% su circa mezzo miliardo di euro di esportazioni di prodotti agroalimentari nazionali per la disputa nel settore aereonautico che coinvolge l’americana Boeing e l’europea Airbus dopo che il Wto aveva autorizzato gli Usa ad applicare un limite massimo di 7,5 miliardi di dollari delle sanzioni alla Ue. Tanti i prodotto coinvolti: non solo Parmigiano Reggiano e Grana Padano, ma anche Gorgonzola, Provolone, Asiago, Fontina, salami, mortadelle, crostacei, molluschi, agrumi, succhi e liquori come amari e limoncello. Le esportazioni di Parmigiano Reggiano e Grana Padano negli Usa dopo i dazi sono crollate rispetto all’anno precedente del 54% a novembre e del 43% in dicembre – si legge in una nota –  ma effetti negativi si sono verificati anche negli altri settori interessati: ad avvantaggiarsene è stato il falso made in Italy. “Un impatto pesante, anche se almeno per i prossimi 120 giorni l’importante lavoro diplomatico che è stato svolto ha scongiurato la minaccia del presidente degli Stati Uniti Donald Trump di aumentare i dazi fino al 100% in valore e di estenderli a prodotti simbolo del Made in Italy, dal vino all’olio fino alla pasta, che erano inizialmente ricompresi nella black list messa sotto osservazione dall’Amministrazione Trump”, ha affermato il presidente della Coldiretti, Ettore Prandini: “Occorre riprendere la via del dialogo con gli Usa ma anche attivare al più presto aiuti compensativi ai settori che restano colpiti e che per l’Italia rappresentano in valore più del 10% del totale delle esportazioni in Usa”,  ha concluso il presidente della Coldiretti.