Terzo settore: “Non va espropriato il patrimonio delle fondazioni bancarie. Aiuta chi ha bisogno”

Il ruolo del volontariato in pandemia secondo il Forum: "Superata l’emergenza, ci sarà da ricostruire l’economia ma anche il tessuto sociale del Paese"

I Ladri di Carrozzelle in tournée

“Negli ultimi decenni il contributo delle fondazioni di origine bancaria al progresso sociale delle nostre comunità, con il sostegno alle iniziative di istituzioni e delle organizzazioni del Terzo settore è stato importante e prezioso. Non solo per le risorse erogate ma anche per la buona innovazione sociale che si è sperimentata, fattori su cui le nostre comunità devono poter contare anche per il futuro. Superata l’emergenza, infatti, ci sarà da ricostruire l’economia ma anche il tessuto sociale del Paese. Per questo, l’appello pubblicato nei giorni scorsi sulla stampa va nella direzione sbagliata. Espropriare il patrimonio delle fondazioni, significa distrarlo da ciò di cui c’è maggiormente bisogno: prendersi cura di chi soffre, è povero o emarginato”, afferma Claudia Fiaschi, portavoce nazionale del Forum Terzo Settore in merito al ruolo ricoperto in queste settimane dalle fondazioni bancarie per aiutare a fronteggiare l’emergenza Coronavirus.

Sostegno al volontariato

“Già ora molte attività sociali non si potrebbero realizzare senza le risorse delle fondazioni ex-bancarie, dal contrasto alla povertà minorile all’housing sociale. Per non parlare del sostegno a tutto il volontariato italiano o delle iniziative sui beni culturali dei nostri piccoli comuni. Certo, è un fatto che le fondazioni sono presenti, in grandissima parte, nel centro nord ed iniziative mirabili come quella della Fondazione con il Sud non sono sufficienti, da sole, a dare risposte alle tante emergenze sociali del Mezzogiorno, ma senza l’impegno delle fondazioni di origine bancaria saremmo privi anche di questo avamposto di sviluppo sociale ed economico. Terzo settore, enti locali, fondazioni ex-bancarie- conclude Fiaschi- condividono da sempre nelle nostre comunità sfide di sviluppo e di presidio sociale, con un impatto tanto più efficace laddove questi soggetti definiscono insieme le politiche erogative delle fondazioni. E’ una bella storia di impegno civico condiviso che deve continuare e deve rafforzarsi.”