“Spesso buono oltre”: la data di scadenza contro lo spreco alimentare

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Con l'obiettivo di ridurre lo spreco alimentare, Lidl ha deciso di stampare su alcuni prodotti di marca propria la dicitura “Da consumarsi preferibilmente entro“. La uova tipologia figurerà sotto la data che indica il termine minimo di conservazione, ovvero quella riportata come “Da consumarsi preferibilmente entro”. L'obiettivo è ridurre lo spreco alimentare. Il cibo viene sprecato durante l'intero processo che lo porta dalle fattorie alle nostre tavole. Non è solo il cibo in sé che va sprecato, lo sono anche tutte le risorse necessarie per produrlo, dall'acqua, alla terra, al lavoro delle persone. Se sprecato, il cibo ha un effetto dannoso sull'ambiente: è infatti responsabile dell'8% delle emissioni globali di gas serra, particolarmente dannose per il pianeta.

Le regole

Alcuni prodotti conservano le proprie proprietà nutritive entro una certa data. Se la “data di scadenza preferibile” (detta Bbd, Best Before Date) viene superata, alcuni aspetti qualitativi del prodotto potrebbero essere compromessi: per esempio, il contenuto di vitamine, il colore o il sapore. Tuttavia, ciò non significa che il prodotto scaduto non abbia più un buon sapore o che sia dannoso se consumato. In una nota, Lidl consiglia ai propri clienti di verificare se i prodotti siano ancora consumabili dopo la data minima di conservazione. Le regole sono: “osservare, annusare, assaggiare, gustare”. Con questa iniziativa, Lidl risponde all'appello di Too Good To Go, un movimento impegnato contro gli sprechi di cibo fondato nel 2016 in Danimarca. “Una parte dello spreco alimentare è determinata dalle date di scadenza, afferma Larissa Gerhard di Too Good To Go, movimento impegnato contro gli sprechi di cibo con cui Lidl collabora. “Molti consumatori non conoscono la differenza tra i termini 'Da consumare entro' e 'Da consumare preferibilmente entro'. “Alimenti tipicamente indicati con “Da consumare preferibilmente entro” e quindi mangiabili anche dopo la data riportata – evidenzia Giovanni D'Agata, presidente dello Sportello dei Diritti – sono, per esempio, i preparati di carne a lunga conservazione interi e affettati (salame, prosciutto crudo, ecc.), burro, yogurt, quark, formaggio grattugiato, uova, succhi di frutta, lievito, paste per dolci”. Infine, per prevenire lo spreco di cibo, alcuni prodotti sono esenti dalla norma UEe e l’etichetta non riporta la Bbd. Ciò è valido per gli alimenti che non alterano la propria qualità durante una conservazione prolungata, ad esempio, chewing gum, vino, sale da cucina e aceto.