Speranza: “Investire sul servizio sanitario. Misure prorogate fino al 13 aprile”

Applauso dell’aula del Senato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando nell'informativa sul coronavirus il ministro Speranza ha ringraziato il Capo dello Stato per il suo appello all’unità e alla coesione

“Ripresa graduale e prudente”, sostiene Roberto Speranza nell’informativa urgente al Senato sull’emergenza sanitaria. “Nella fase che arriverà, quella della prudente uscita dalla chiusura totale, dovremmo valorizzare quanto usato ora sul campo, penso alla medicina sul territorio, penso alla necessità di massimizzare e velocizzare le capacità diagnostiche- sostiene il ministro della Salute-. Siamo un grande paese che ha svolto un lavoro serio, le prime misure sono state adottate il 22 gennaio e il 31 gennaio il Consiglio dei ministri ha dichiarato lo stato di emergenza. Siamo stati i primi a denunciare la possibilità di un’estensione del contagio”.

Articolo 32

Secondo Speranza, “sbagliare i tempi o anticipare alcune mosse finirebbe per vanifirare il lavoro fatto in queste difficilissime settimane: è questa l’unica strada per riaccendere i motori della nostra economia, recuperare pienamente la dimensione sociale e affettiva della nostra vita, per riconquistare le nostre irrinunciabili libertà”. Un argine difensivo “contro un nemico invisibile e sconosciuto: stiamo affrontando sfide inedite e difficilissime, questa esperienza segnerà il Paese e il mondo intero, ognuno di noi.  Avremo tempo e modo per valutare atti e conseguenze”. Una cosa è chiara, secondo il ministro: “Il  servizio sanitario ispirato ai principi dell’articolo 32 della nostra Costituzione  è il patrimonio più prezioso che possa esserci. Su di esso dobbiamo investire con tutte la forza che abbiamo. È la cosa che conta davvero di più“.

Nessuno si salva da solo

“Massima vigilanza”, quindi. Prosgue Speranza: “Il servizio sanitario nazionale è il bene più prezioso, le misure anti-contagio sono confermate fino al 13 aprile. Non è il tempo delle divisioni e delle vecchie dispute geopolitiche, è l’ora della solidarietà: nessuno si salva da solo”. Il ministro puntualizza: “Si va verso un milione di contagiati nel mondo”. Dunque “adesso non bisogna commettere errori, non è cessato l’allarme. L’obiettivo è riportare stabilmente l’indice del contagio sotto 1, perciò non dobbiamo cedere ai facili ottimismi”. Sarà indispensabile “graduare la riduzione delle attuali limitazioni, adottando adeguati e proporzionali misure di prevenzione per evitare che riesplodano nuovi e gravi focolai di infezione”. E “dobbiamo uscire da questa crisi più forti di come ne siamo entrati: siamo nel pieno di una fase durissima”.

D’intesa con il comitato scientifico

“Dobbiamo programmare il domani e lo stiamo già facendo- sottolinea Speranza-. Ma sbagliare i tempi o anticipare alcune mosse significherebbe pregiudicare il lavoro fatto. E’ stata ed è ancora durissima ma la risposta del Paese c’è. Senza il vaccino non sconfiggeremo mai definitivamente il coronavirus”. E “per un periodo non breve, va gestita la transizione: la fase di convivenza con il virus andrà gestita con grande prudenza, d’intesa con il comitato scientifico”.  L’Italia può contare su “9 mila posti di terapia intensiva: più 75% in meno di un mese”. Gli esperti, chiarisce Speranza, “dicono che siamo sulla strada giusta e che le misure drastiche adottate iniziano a dare risultati, ma sarebbe un errore imperdonabile scambiare questo primo risultato per una sconfitta definitiva del Covid-19: è una battaglia lunga e non dobbiamo abbassare la guardia”. E’ in programma “una ripresa graduale e prudente, gli scienziati sono al lavoro: massima vigilanza per evitare speculazioni e cure fai da te”.

Applauso dell’aula a Mattarella

“nella nostra battaglia sarà decisiva la ricerca scientifica: sarà il vaccino l’arma che ci consentirà di sconfiggere definitivamente il Covid-19 e in questa partita l’Italia c’è”. Quindi “dobbiamo investire con tutte le forze sulla salute, cardine per la ripartenza nazionale”. Applauso dell’aula del Senato al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, quando Speranza ha ringraziato il Capo dello Stato per il suo appello all’unità e alla coesione per superare l’emergenza legata coronavirus.