“Solo la conversione blocca il dilatarsi del peccato nelle vicende umane”

All'udienza generale il Papa spiega come la preghiera e l'esempio dei giusti impediscono al male di dilagare nel mondo

Foto © Vatican Media

“Dopodomani celebreremo la memoria liturgica del Papa San Paolo VI- sottolinea Jorge Mario Bergoglio-. L’esempio di questo vescovo di Roma, che ha raggiunto le vette della santità, incoraggi ciascuno ad abbracciare generosamente gli ideali evangelici“. Il Pontefice rivolge il suo pensiero “agli anziani, ai giovani, ai malati e agli sposi novelli: nel clima di preparazione alla Solennità di Pentecoste ormai prossima, vi esorto ad essere sempre docili all’azione dello Spirito Santo, affinché la vostra vita sia sempre riscaldata ed illuminata dall’amore che lo Spirito di Dio riversa nei cuori”. L’udienza generale si è svolta nella Biblioteca del Palazzo Apostolico Vaticano. Il Papa, continuando il ciclo di catechesi sulla preghiera, ha incentrato la sua meditazione sul tema: “La preghiera dei giusti“.

La preghiera

Afferma Francesco: “Il disegno di Dio nei confronti dell’umanità è buono, ma nella nostra vicenda quotidiana sperimentiamo la presenza del male. I primi capitoli del libro della Genesi descrivono il progressivo dilatarsi del peccato nelle vicende umane. Adamo ed Eva dubitano delle intenzioni benevole di Dio, pensano di avere a che fare con una divinità invidiosa, che impedisce la loro felicità. Di qui la ribellione: non credono più in un Creatore generoso, che desidera la loro felicità. Il loro cuore, cedendo alla tentazione del maligno, è preso da deliri di onnipotenza: “Se mangeremo il frutto dell’albero, diventeremo come Dio”. Ma l’esperienza va in senso opposto: i loro occhi si aprono e scoprono di essere nudi. Il male diventa ancora più dirompente con la seconda generazione umana: è la vicenda di Caino e Abele. Caino è invidioso del fratello; pur essendo lui il primogenito, vede Abele come un rivale, uno che insidia il suo primato. Il male si affaccia nel suo cuore e Caino non riesce a dominarlo. E così la storia della prima fraternità si conclude con un omicidio“.

Papa Francesco

Lamec

Prosegue il Papa: “Nella discendenza di Caino si sviluppano i mestieri e le arti, ma si sviluppa anche la violenza, espressa dal sinistro cantico di Lamec, che suona come un inno di vendetta: ‘Ho ucciso un uomo per una mia scalfittura e un ragazzo per un mio livido. Sette volte sarà vendicato Caino, ma Lamec settantasette’. E così il male si allarga a macchia d’olio, fino ad occupare tutto il quadro: ‘Il Signore vide che la malvagità degli uomini era grande sulla terra e che ogni intimo intento del loro cuore non era altro che male, sempre’. I grandi affreschi del diluvio universale e della torre di Babele rivelano che c’è bisogno di un nuovo inizio, come di una nuova creazione, che avrà il suo compimento in Cristo. Eppure, in queste prime pagine della Bibbia, sta scritta anche un’altra storia, meno appariscente, molto più umile e devota, che rappresenta il riscatto della speranza. Se anche quasi tutti si comportano in maniera efferata, facendo dell’odio e della conquista il grande motore della vicenda umana, ci sono persone capaci di pregare Dio con sincerità, capaci di scrivere in modo diverso il destino dell’uomo. Abele offre a Dio un sacrificio di primizie. Dopo la sua morte, Adamo ed Eva ebbero un terzo figlio, Set, da cui nacque Enos (che significa “mortale”), e si dice: ‘A quel tempo si cominciò a invocare il nome del Signore’ (4,26). Poi compare Enoc, personaggio che ‘cammina con Dio‘ e che viene rapito al cielo. E infine c’è la storia di Noè, uomo giusto che ‘camminava con Dio’, davanti al quale Dio trattiene il suo proposito di cancellare l’umanità“.

I giusti

Prosegue Jorge Mario Bergoglio: “Leggendo questi racconti, si ha l’impressione che la preghiera sia l’argine, sia il rifugio dell’uomo davanti all’onda di piena del male che cresce nel mondo. A ben vedere, preghiamo anche per essere salvati da noi stessi. Gli oranti delle prime pagine della Bibbia sono uomini operatori di pace: infatti, la preghiera, quando è autentica, libera dagli istinti di violenza ed è uno sguardo rivolto a Dio, perché torni Lui a prendersi cura del cuore dell’uomo. Si legge nel Catechismo: ‘Questa qualità della preghiera è vissuta da una moltitudine di giusti in tutte le religioni’. La preghiera coltiva aiuole di rinascita in luoghi dove l’odio dell’uomo è stato capace solo di allargare il deserto. Ecco perché la signoria di Dio transita nella catena di questi uomini e donne, spesso incompresi o emarginati nel mondo. Ma il mondo vive e cresce grazia alla forza di Dio che questi suoi servitori attirano con la loro preghiera. Sono una catena per nulla chiassosa, che raramente balza agli onori della cronaca, eppure è tanto importante per restituire fiducia al mondo! Il cammino di Dio nella storia di Dio è transitato attraverso di loro: è passato per un ‘resto’ dell’umanità che non si è uniformato alla legge del più forte, ma ha chiesto a Dio di compiere i suoi miracoli, e soprattutto di trasformare il nostro cuore di pietra in cuore di carne”. L’udienza generale si è conclusa con la recita del Pater Noster e la benedizione apostolica.