Sedava i pazienti e poi ne abusava: medico arrestato

Con l'accusa di violenza sessuale, gli agenti di polizia di Tivoli (alle porte di Roma), al termine di un'indagine condotta dalla locale procura, hanno sottoposto agli arresti domiciliari un medico dell'Ospedale della cittadina laziale. La modalità delle violenze, stando ai risultati delle indagini condotte dai poliziotti del pool antiviolenza guidato dall’ispettore superiore Davide Sinibaldi, era sempre la stessa: secondo la procura, consistevano “in toccamenti di parti intime nei confronti di pazienti maschi sottoposti a sedazione parziale durante esami specialistici”. Uno di loro, su cui forse l’anestesia aveva avuto un effetto minore, si è accorto dell’accaduto e si è rivolto al commissariato tiburtino, diretto dal primo dirigente Paola Di Corpo, per raccontare il fatto. Le successive indagini hanno permesso di scoprire altri episodi analoghi. Il gip Aldo Morgigni ha conseguentemente disposto gli arresti domiciliari ritenendo “sussistenti i gravi indizi di colpevolezza“.

Le indagini

“Le indagini – spiega il procuratore di Tivoli, Francesco Menditto su Messaggero.it – hanno consentito di individuare le vittime che sono state già ascoltate nei giorni passati. Va dato atto della professionalità e abnegazione del personale della Polizia di Stato che ha acquisito d’iniziativa la notizia di reato e che ha svolto approfondite indagini consentendo di interrompere l’attività criminosa”. L’Asl Roma 5 di Tivoli sta già lavorando per la sospensione e l’allontanamento del medico dal rapporto con l’utenza. “Nel ringraziare le forze dell’ordine e magistratura per il lavoro svolto – commenta in una nota il direttore generale della Roma 5, Giorgio Giulio Santonocito – l’Azienda conferma la piena collaborazione. Stiamo già assumendo tutti i provvedimenti del caso per sospendere il soggetto dalla attività ed allontanarlo dal rapporto con l’utenza, e – pur in attesa della definizione dell’attività giudiziaria – preannuncio la volontà dell’Azienda da me rappresentata di costituirsi parte civile. Quanto emerso – se confermato – è un fatto gravissimo che va condannato senza riserve. Il nostro primo pensiero va alle presunte vittime. Nella nostra Azienda ci sono ottimi operatori e le azioni di una sola persona – sempre qualora confermate – non devono minare la fiducia dei cittadini verso l’Istituzione”.