La Russia fornirà solo il 50% del gas richiesto da Eni

Il Gas risale sopra 123 euro al MWh sulla piazza di Amsterdam. Cremlino: "Economia sacrificata sull'altare della politica"

L’invasione dell’Ucraina – giunta al sui 114 giorno – non è solo una guerra militare o alimentare, ma anche energetica. Negli ultimi giorni, il gigante russo Gazprom ha ridotto notevolmente le sue forniture ai Paesi europei, in particolare alla Germania attraverso il gasdotto Nord Stream 1, che avrebbe potuto causare l’interruzione delle forniture alla Francia.

Eni: Russia fornirà solo il 50% del gas richiesto

Anche l’Italia soffre. A fronte di una richiesta giornaliera di gas da parte di Eni pari a circa 63 mln di metri cubi, Gazprom ha comunicato che fornirà solo il 50% di quanto richiesto (con quantità effettive consegnate pressoché invariate rispetto ieri). Lo comunica Eni. Ieri a fronte delle richieste effettuate dalla compagni italiana Gazprom aveva comunicato che avrebbe consegnato solo il 65% delle forniture.

La Francia non riceve più gas russo via gasdotto

L’operatore del sistema di trasporto del gas francese GRTgaz ha annunciato venerdì che dal 15 giugno non riceve più il gas russo via gasdotto, con “l’interruzione del flusso fisico tra Francia e Germania”. Tuttavia, l’operatore francese ha rassicurato che le scorte francesi sono piene al 56%, rispetto al 50% abituale nello stesso periodo. La Francia da oggi non riceve più il gas russo via gasdotto, annuncia l’operatore di sistema GRTgaz.

Il Gas risale sopra 123 euro al MWh sulla piazza di Amsterdam

Risale a 123,01 euro al MWh il gas naturale sulla piazza di Amsterdam dopo la comunicazione di Gazprom, che fornirà ad Eni soltanto il 50% del gas richiesto per oggi. I contratti futures su luglio si mantengono comunque in territorio negativo con un calo dell’1,09%. Lo riporta Ansa.

Cremlino: “Economia sacrificata sull’altare della politica”

“L’economia attualmente sta diventando ostaggio della politica mondiale. E’ stata sacrificata sull’altare della politica”, ha detto il portavoce del Cremlino Dmitry Peskov in un’intervista a Channel One in merito all’aumento dei prezzi dell’energia, al taglio delle forniture e alla cosiddetta “guerra del grano”, osteggiata anche da Papa Francesco.