Regionali in Emilia-Romagna e Calabria: 5 mln al voto

Saranno complessivamente quasi 5,5 milioni gli elettori: oltre 3,5 milioni di cittadini sono chiamati al voto in Emilia Romagna e circa 1,8 milioni in Calabria per eleggere il presidente della Giunta e i componenti dell'Assemblea legislativa. Urne aperte da stamane alle ore 7 e fino alle 23, per decidere chi fra Stefano Bonaccini del Pd e la leghista Lucia Borgonzoni sarà il prossimo presidente della regione emiliano romagnola, mentre, per il comando della regione calabrese si sfidano Jole Santelli (sostenuta da Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Unione di Centro, Santelli Presidente, Casa delle Libertà) e Pippo Callipo (Partito Democratico, Democratici e Progressisti, Io Resto in Calabria). Le operazioni di scrutinio avranno inizio a partire dalle ore 23.00, subito dopo la conclusione delle operazioni di voto e l'accertamento del numero dei votanti. Nella giornata di silenzio elettorale, Stefano Bonaccini, presidente della Regione Emilia-Romagna, che punta alla rielezione, ha scritto: “L'Emilia Romagna li stupirà”. In Calabria, la candidata del centrodestra Santelli sente “un buon vento” mentre il suo avversario del centro-sinistra, Callipo, ha scritto: “Più votiamo e meno peserà il voto clientelare”.

Emilia-Romagna spariacque

Si profila un duro scontro in Emilia-Romagna. Sono sette i candidati alla presidenza della Giunta della Regione. La sfida è tra il presidente uscente, Stefano Bonaccini, candidato del centrosinistra sostenuto da sei liste (Pd, +Europa, che raccoglie anche Pri e Psi, Volt Emilia-Romagna, Emilia-Romagna Coraggiosa, Europa Verde e la lista civica Bonaccini Presidente), Lucia Borgonzoni, portabandiera del centrodestra (Lega, Forza Italia, Fratelli d'Italia, Cambiamo!-Popolo della Famiglia, i Giovani per l'Ambiente e la civica Borgonzoni Presidente), Simone Benini (Movimento 5 stelle), Stefano Lugli (L'Altra Emilia-Romagna), Marta Collot (Potere al Popolo), Laura Bergamini (Partito Comunista) e Domenico Battaglia (Movimento 3V-Vaccini Vogliamo Verità). Viene eletto governatore il candidato che ottiene il maggior numero di voti. A fare da ago della bilancia sarà sicuramente sarà sicuramente l'affluenza. Nel novembre del 2014, quando Bonaccini conquistò il suo primo mandato votò solo il 37% degli aventi diritto. La percentuale stavolta sarà inevitabilmente più alta: cinque anni fa fu un voto locale dall'esito abbastanza prevedibile, stavolta potrebbe essere uno spartiacque della politica italiana del quale si stanno interessando anche i media stranieri. Il segretario della Lega Matteo Salvini ha twittato: “Prima li mandiamo a casa, poi andiamo a dare l'avviso di sfratto anche al governo”. Bonaccini, dal canto suo, ha esplicitamente invitato gli elettori del Movimento 5 Stelle e delle tre liste alla sua sinistra a votare per lui in chiave anti-Salvini. Il voto disgiunto è ammesso, dunque è possibile votare per una coalizione diversa da quella che sostiene il candidato governatore che si sceglie di appoggiare: voti che potrebbero essere decisivi: alle ultime europee (quando in Emilia-Romagna votò il 67%), la coalizione di centrodestra era in vantaggio di circa 5-6 punti. Il voto in Emilia-Romagna (regione storicamente “rossa”) potrebbe essere uno spartiacque della politica italiana del quale si stanno interessando anche i media stranieri: una sconfitta quì potrebbe metterebbe iin crisi sia il Pd sia maggioranza che sostiene Conte.

Calabria: corsa a 4

Urne aperte il 26 gennaio anche in Calabria. Nella sola giornata di domenica si vota per eleggere il successore del governatore uscente Mario Oliverio del Pd, che i dem hanno scelto di non ricandidare e dopo una lunga battaglia interna ha deciso di farsi da parte. Insieme al nuovo governatore, i calabresi sono chiamati a eleggere i 30 consiglieri dell’assemblea regionale. A contendersi la presidenza in Calabria sono in quattro: oltre ai già citati Jole Santelli (deputata sostenuta da Lega, Fratelli d'Italia, Forza Italia, Unione di Centro, Santelli Presidente, Casa delle Libertà) e l'imprendtore Pippo Callipo (Partito Democratico, Democratici e Progressisti, Io Resto in Calabria), ci sono anche il docente Francesco Aiello (Movimento 5 Stelle, Calabria Civica) e l’ex capo della Protezione civile calabrese Carlo Tansi (Tesoro Calabria, Calabria Libera, Calabria Pulita). Per poter entrare in Consiglio regionale, ogni coalizione è costretta a superare la soglia di sbarramento dell'8 per cento, mentre le singole liste il 4. Il centrodestra parte favorito nei sondaggi. In Calabria non è ammesso il voto disgiunto.