Prosegue la tregua, notte di quiete in Israele e a Gaza

Le parole del presidente Biden per la necessità di due stati e il punto di vista dell'Iran, che vede Israele sconfitto

Israele mascherine

Un’altra notte di quiete in Israele e a Gaza dopo il cessate il fuoco dichiarato dalle parti ed entrato in vigore alle 02 (ora locale) di venerdì scorso. La tregua regge, mentre nella Striscia prosegue l’ingresso degli aiuti umanitari dai valichi di Kerem Shalom ed Erez riaperti da Israele.

L’impegno di Biden per Gaza

“Voglio dire una cosa chiaramente. Fino a quando nell’area non sarà riconosciuto il diritto inequivocabile a esistere di uno stato ebraico indipendente non ci sarà pace. Non c’è alcun cambiamento nel mio impegno alla sicurezza di Israele, punto e basta. C’è bisogno di una soluzione a due stati”. Lo afferma Joe Biden lanciando un appello alla comunità internazionale per aiutare a “ricostruire Gaza“. Biden ammette di pregare affinché il cessate il fuoco regga.

Gaza: Iran, per Khamenei Israele ‘impotente’ e ‘sconfitto’

Di altro avviso la guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei. “Il feroce esercito israeliano è stato obbligato a chiedere un cessate il fuoco e ad accettare la sconfitta” essendosi dimostrato “impotente di fronte all’insurrezione della Palestina unita“.

Il presidente iraniano, Hassan Rohani, parla a sua volta di “grande vittoria” del “popolo combattente palestinese“, aggiungendo che “tutte le nazioni hanno appoggiato i palestinesi, inclusi gli europei e gli americani, anche se alcuni Paesi occidentali hanno preso posizioni sbagliate sul problema. Ci saremmo aspettati di più dal mondo arabo, visto che alcuni stati arabi sono rimasti in silenzio fino alla fine”, ha concluso Rohani.

“Congratulazioni” per la “vittoria” palestinese vengono anche dal ministero degli Esteri di Teheran e dal capo della magistratura dell’Iran, Ebrahim Raisi. Quest’ultimo, citato dall’agenzia Irna, afferma che “l’eroica resistenza della Palestina è stata vittoriosa dopo 12 giorni di guerra, costringendo il regime occupante di Israele alla ritirata”, aggiungendo che la ‘vittoria’ ha “coperto di vergogna quegli stati che si sono messi in gara per normalizzare i rapporti con il regime ammazza-bambini”, riferendosi agli stati che hanno sottoscritto gli Accordi di Abramo con Israele.