Pechino, via libera al rimpatrio di Niccolò

Sè l'ok di Pechino al ritorno a casa di Nicolò, il 17enne di grado che, per ben due volte, era stato lasciato a Wuhan, città epicentro del coronavirus, per via di qualche linea di febbre. Con il via libera delle autorità, il ragazzo potrà ora imbarcarsi per l'Italia, dove atterrerà sabato. Una decisione che sblocca un'impasse che rischiava di trasformarsi in un caso, visto che il continuo rinvio della partenza di Nicolò stava creando tensioni con l'Italia, verso la quale la Cina si è riservata qualche remora per la decisione immediata di fermare i voli verso il Paese. Nel fornire la motivazione ufficiale per il mancato ok all'atterraggio di un volo militare italiano, da Pechino è stato spiegato che, finora, era stata data precedenza assoluta ai voli adibiti al trasporto di beni di prima necessità.

I casi in Vietnam

Nel frattempo, è salito a 1.350 il numero di morti per coronavirus in Cina, 1.310 nella sola provincia dello Hubei, con 242 nuovi decessi registrati nelle ultime ore, con l'impiego di nuovi parametri di valutazione per l'identificazione dei casi da Covid-19 che ha contribuito a far sbalzare il conteggio che, nemmeno 24 ore prima, era fermo a 1.100. Intanto, le autorità del Vietnam hanno messo in quarantena per 20 giorni una comunità di 10 mila abitanti a Son Loi, per i timori legati alla diffusione dell'epidemia di Covid-19. Le misure di prevenzione sono entrate in vigore oggi e, come ha spiegato il ministero della Salute vietnamita, seguono la segnalazione di cinque casi di contagio nella cittadina. Finora in totale in Vietnam sono 15 i casi conclamati di Covid-19. Altri 44 contagi a bordo della Diamond Princess. L'Oms avverte: “Troppo presto per prevedere la fine dell'epidemia”, mentre Pechino ribadisce all'Onu che dal governo resta l'apertura “alla trasparenza e alla responsabilità”.

Demansionato il partito a Hubei

E, mentre dall'ambasciata cinese arriva un nuovo appello contro le aggressioni, il governo cinese inizia a demansionare i primi responsabili operativi: Zhang Xiaoming è stato rimosso da direttore dell'Ufficio per gli affari di Hong Kong e Macao presso il Consiglio di Stato, il governo cinese, e demansionato a semplice vice direttore nel dipartimento. Lo riferiscono i media ufficiali cinesi, secondo cui Zhang è stato sostituito da Xia Baolong, vice presidente e segretario generale del Comitato nazionale della Chinese People's PoliticalConsultative Conference (CPPCC), uno degli organi consultivi dimassimo livello, ed ex segretario del Pcc dello Zhejiang.

La situazione a bordo della Diamond Princess

Il ministro della Salute nipponico Katsunobu Kato ha confermato l'accertamento di altri 44 casi di coronavirus sulla nave da crociera Diamond Princess, ormeggiata da giorni nella baia di Yokohama, in Giappone. È il risultato maturato da altri 221 test fatti, che porta il totale delle infezioni accertate a 218, in aggiunta al funzionario della quarantena rimasto a sua volta contagiato. A bordo ci sono ancora oltre 3.000 persone, tra cui 35 italiani – di cui 25 membri dell'equipaggio, incluso il comandante Gennaro Arma – che al momento stanno tutti bene.

Spallanzani

Sono stati dimessi in mattinata i venti turisti cinesi che, nei giorni scorsi, erano stati portati allo Spallanzani poiché enterati in contatto con i due turisti attualmente in prognosi riservata. Il gruppo faceva parte della comitiva del viaggio al quale stavano partecipando i due coniugi contagiati dal coronavirus ma, dopo ripetuti test medici, sarebbero tutti risultati negativi al contagio e, come precisato da fonti mediche, “in buone condizioni generali”. Non ci sono novità, invece, per quanto riguarda la coppia tuttora ricoverata nell'ospedale romano, dopo che i medici avevano dato conto di un loro miglioramento generale, non utile tuttavia per sciogliere la prognosi. Resta ricoverato in buone condizioni, intanto, il 29enne italiano risultato positivo al test, il quale sarebbe ora senza febbre. Al momento, allo Spallanzani sono stati esaminati 64 pazienti, 46 dei quali risultati negativi e quindi dimessi. Altri 14 sono stati sottoposti ai test ma sono ancora in attesa dei risultati.

Stop al Mobile World Congress

Mentre il presidente cinese, Xi Jinping, plaude allo sforzo dei ricercatori sostenendo che le iniziative di prevenzione e di controllo hanno generato “rilevanti risultati”, restano comunque numeri elevati quelli legati a contagi e decessi portati dal Covid19: in Cina è stata toccata la cifra di 1.350 morti, 242 solo nelle ultime ore, come riferito dalla sanità locale, che ha dato inoltre conto di almeno altri 14.840 nuovi casi nella provincia di Hubei. L'improvviso balzo della cifra sarebbe dovuto a una modifica dei paramteri di valutazione del contagio, con maggiore discrezionalità ai medici. Ripercussioni ampie anche sul piano logistico, vista ad esempio la defezione di numerose aziende a eventi di rilevanza internazionale come il Mobile World Congress di Barcellona, annullato per decisione dell'Associazione mondiale degli operatori delle telecomunicazioni (Gsma), l'organizzatrice dell'evento. Al momento non è chiaro se l'evento sia annullato definitivamente o solo rinviato. Di sicuro, riscontrata “l'impossibilità di tenere l'evento” ci si trova davanti a una delle più tangibili conseguenze della paura del contagio. Basti pensare che fra le società a dire di no al World Congress si annoverano Amazon, Ericsson, Nvidia, Facebook e anche l'azienda che gestisce la telefonia Nokia, la Hmd Global.