Papa: “La Chiesa è aperta a tutti”. Appello per la Bielorussia

All'Angelus il Papa invoca la protezione della Madonna e ribadisce "l'orizzonte universale della missione della Chiesa"

La missione universale della Chiesa secondo Francesco. “Torno sempre al mio consiglio portate sempre con voi un piccolo Vangelo, anche sul telefonino, leggete ogni giorno un passo e lì troverete Gesù.  Io continuo a pregare per il Libano e per altre situazioni drammatiche nel mondo che causano sofferenza alla gente“, spiega Francesco. “Questi sono giorni di ferie, possano essere un tempo per ritemprare il corpo e lo spirito, ma non ci facciano dimenticare i problemi che ci sono”, aggiunge il Pontefice nel corso dell’Angelus in riferimento alla pandemia di coronavirus. Francesco suggerisce di dedicare alcuni momenti “alla preghiera, al silenzio e al contatto con la bellezza della natura, dono di Dio”.  E “il mio pensiero va anche alla cara Bielorussia. Seguo con attenzione la situazione post-elettorale in questo Paese e faccio appello al dialogo, al rifiuto della violenza e al rispetto della giustizia e del diritto. Affido tutti i bielorussi alla protezione della Madonna, Regina della pace”.

 

“La Vergine Maria interceda con la sua preghiera. Perché cresca in ogni battezzato la gioia della fede e il desiderio di comunicarla con la testimonianza di una vita coerente. Perché da tutti Dio
sia amato e lodato per le sue opere di misericordia e di salvezza”, invoca il Papa all’Angelus.

Lontano dalle folle

Francesco si è affacciato alla finestra dello studio nel Palazzo Apostolico Vaticano per recitare l’Angelus con i fedeli e i pellegrini riuniti in piazza San Pietro. Afferma il Pontefice: “Il Vangelo di questa domenica  descrive l’incontro tra Gesù e una donna cananea. Gesù si trova a nord della Galilea, in territorio straniero, per stare con i suoi discepoli un po’ lontano dalle folle, che lo cercano sempre più numerose. Ed ecco avvicinarsi una donna che
implora aiuto per la figlia malata: ‘Pietà di me, Signore!’.

Senso di impotenza

Prosegue Jorge Mario Bergoglio: “È il grido che nasce da una vita segnata dalla sofferenza, dal senso di impotenza di una mamma che vede la figlia tormentata dal male. Gesù inizialmente la ignora, ma questa madre insiste. Insiste, anche quando il Maestro dice ai discepoli che la sua missione è rivolta soltanto alle ‘pecore perdute della casa d’Israele’. Lei continua a supplicarlo. E Lui, a questo punto, la mette alla prova citando un proverbio: ‘Non è bene prendere il pane dei figli e gettarlo ai cagnolini’. E la donna subito risponde: ‘È vero, Signore, eppure i cagnolini mangiano le briciole che cadono dalla tavola dei loro padroni’. Con queste parole quella madre dimostra di aver intuito che la bontà del Dio Altissimo, presente in Gesù, è aperta ad ogni necessità delle sue creature. Questa saggezza piena di fiducia colpisce il cuore del Maestro e gli strappa parole di ammirazione: ‘Donna, grande è la tua fede! Avvenga per te come desideri’. Quale è la fede grande? La fede grande è quella che porta la propria storia, segnata anche dalle ferite, ai piedi del Signore domandando a Lui di guarirla, di darle un senso“.

Chiesa e missione universale

Evidenzia il Pontefice: “La donna non ha dubbi, è certa che Dio non vuole la morte della sua creatura. E l’evangelista Matteo chiude il racconto dicendo: ‘Da quell’istante sua figlia fu guarita!’. Ecco la speranza che si apre anche davanti a noi oggi: se ci presentiamo al Signore nella nostra povertà, con un’esistenza segnata da lacrime e fatiche ma con la fiducia tenace della donna cananea, allora il Signore non potrà non accogliere con occhi e cuore paterni la nostra preghiera. Di fronte a questa scena, i discepoli di Gesù hanno potuto constatare che, nonostante i limiti che Lui si era imposto nella sua evangelizzazione, la salvezza di Dio cominciava ad estendersi oltre i confini di Israele e poteva raggiungere qualsiasi essere umano. La condizione essenziale per riceverla era una sola. Credere nella potenza del Salvatore divino e fidarsi senza riserve della sua bontà misericordiosa. Anche a noi Gesù oggi fa capire che non ci sono barriere per una fede umile e incondizionata. Dio vuole che tutti gli uomini siano salvati e arrivino alla conoscenza della verità. Da qui deriva l’orizzonte universale della missione della Chiesa. Essa è cattolica. Non riguarda solo alcuni, non ha preclusioni, ma è inviata ad ogni uomo e donna, all’intera famiglia umana. La Chiesa è aperta a tutti, senza distinzioni. Abbraccia la grande varietà di popoli e di
culture che professano la stessa fede in Cristo Figlio di Dio”.