Mai più inchini ai clan. Francesco in prima linea nella lotta alle mafie

La lettera con cui il Papa ringrazia la Pontificia Accademia Mariana per l'impegno contro le mafie. No alla strumentalizzazione della devozione mariana da parte dei clan

Foto © Vatican Media

Stop alla “spiritualità deviata” delle mafie. “La devozione mariana è un patrimonio religioso-culturale da salvaguardare nella sua originaria purezza. Liberandolo da sovrastrutture, poteri o condizionamenti che non rispondono ai criteri evangelici di giustizia, libertà, onestà e solidarietà“, puntualizza Francesco nella lettera. Plaudendo alliniziativa della Pontificia Accademia Mariana Internazionale.

Apprezzamento

“Ho appreso con piacere che codesta Pontificia Accademia ha promosso un convegno. Per dare inizio ufficialmente al Dipartimento di analisi e di studio dei fenomeni criminali e mafiosi. Per liberare la figura della Madonna dall’influsso delle organizzazioni malavitose. Desidero esprimere il mio apprezzamento per l’importante iniziativa». Sono questi i passaggi più intensi della lettera che papa Francesco il 15 agosto scorso, giorno dell’Assunta, ha inviato a padre Stefano Cecchin. Il religioso è presidente della Pontificia Accademia Mariana Internazionale.

Contro le mafie

Un messaggio ai partecipanti alla giornata di studio con cui si è istituita una task-force. Vi fanno parte  ecclesiastici, esponenti delle forze dell’ordine, esperti antiracket e antiusura, procuratori in prima linea contro Cosa nostra, ‘ndrangheta, camorra e sacra corona. Mai più mafie, dunque.

Mai più “inchini”

La missiva viene riportata sul numero di Maria con te. Il settimanale mariano della San Paolo, in edicola domani,  dedica un ampio servizio a questa iniziativa. Si propone di interrompere per sempre “inchini” delle statue davanti alle case dei boss. E altre oscure influenze malavitose sugli eventi religiosi e sui luoghi dedicati alla Madonna.

Impegno ant-imafie

“La nostra azione- spiega padre Cecchin- si collega idealmente all’anatema di Giovanni Paolo II ad Agrigento nel 1993 e a quello di papa Francesco a Cassano allo Ionio nel 2014″. L’impegno del nuovo Dipartimento di analisi e di studio dei fenomeni criminali e mafiosi è combattere la “spiritualità deviata“. Un fenomeno ravvisabile, ad esempio, negli ignobili inchini delle effigi della Vergine davanti alle dimore dei capiclan.