Palermo, ritrovato senza vita il corpo di Maria Angela Corona

Era scomparsa da casa due giorni fa. Gli inquirenti stanno indagando in tutte le direzioni, compresa quella di una lite in ambito familiare sfociata nel sangue

Il luogo del ritrovamento del cadavere di Maria Angela Corona

Non si fermano i femminicidi neppure in quarantena. Il corpo senza vita di Maria Angela Corona, 47 anni, è stato ritrovato stamattina nelle campagne tra Bagheria e Ciminna, nel palermitano. La donna era scomparsa due giorni fa dalla sua abitazione a Bagheria, comune siciliano sulla costa tirrenica e nota località turistica.

La scoperta

Le ricerche – partite dopo la denuncia di scomparsa fatta dal compagno della vittima – erano in corso da due giorni. Oggi all’alba il ritrovamento del corpo nascosto fra gli alberi in un dirupo fra Casteldaccia e Bagheria sulla strada provinciale 16. Sul posto stanno operando i carabinieri della compagnia di Bagheria coordinati dal procuratore di Termini Imerese Ambrogio Cartosio e dal sostituto Daniele Di Maggio. Gli inquirenti stanno indagando in tutte le direzioni, compresa – scrive Repubblica – quella di una lite in ambito familiare sfociata nel sangue.

Incidente mortale

Un altro lutto ha colpito in queste ore la comunità di Bagheria. Ieri, nello scontro tra due auto e un autobus, è morto Filippo Pretesti, noto imprenditore locale di 49 anni. L’incidente mortale è avvenuto alle 14 all’altezza del civico 523, dove via Messina Marine fa incrocio con via Laudicina. L’uomo è stato trasportato all’ospedale Buccheri La Ferla in gravissime condizioni dove è morto poco dopo. La Golf Volkswagen su cui viaggiava si è scontrata prima con una Fiat 600 e – per cause in corso di accertamento – poi con alcune auto parcheggiate e infine contro un autobus che stava procedendo nel verso opposto schiantandosi in un tragico frontale. Oltre all’uomo morto ci sono stati anche tre feriti. Si tratta di due uomini e una donna tra cui l’autista dell’autobus portati dai sanitari del 118 in tre diversi ospedali. Il più grave è stato condotto in codice rosso allo stesso ospedale Buccheri La Ferla dove è stato ricoverato mentre gli altri due, tra cui il conducente Amat, sono finiti al trauma center dell’ospedale Civico di Palermo con ferite meno gravi. Per Pretesti, invece, non c’è stato nulla da fare.

L’auto della vittima