Operazione “Piazza pulita”: 24 arresti nel clan Orlando

E'una lotta senza quartiere quella ingaggiata dalle Forze dell'Ordine alla criminalità organizzata. Ieri, una maxi operazione antidroga tra Italia e Spagna ha portato all'arresto di 33 persone, organizzate in due distinti clan – uno di 'ndrangheta e uno di camorra – legati da “mutua assistenza” nel narcotraffico. Oggi, con l'operazione “Piazza Pulita” è stato decapitato il clan Orlando operante storicamente sul territorio di Marano di Napoli. L'indagine, durata oltre due anni, ha portato anche al sequestro di oltre 40 chili di sostanza stupefacente. 

Operazione “Piazza Pulita”

Stamane all'alba i Carabinieri della compagnia di Marano di Napoli, a seguito di indagini della Dda, hanno eseguito ventiquattro misure cautelari emesse dal tribunale di Napoli. Le indagini hanno consentito di raccogliere a carico degli arrestati gravi indizi di colpevolezza in ordine alla loro partecipazione, a vario titolo, ad un’associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti (cocaina, hashish e marijuana), spaccio e detenzione ai fini di spaccio in concorso, con l’aggravante di avere agito al fine di agevolare l’attività dell’associazione camorristica denominata clan “Orlando”, egemone sul territorio di Marano di Napoli, Quarto Flegreo e zone limitrofe. 

416 bis

Ad alcuni degli indagati è stato contestato anche il reato 416 bis, perché considerati veri e propri affiliati al clan camorristico. Nelle centinaia di pagina dell’accusa si legge infatti che quattro degli indagati, con il ruolo di referenti per conto del clan delle attività illecite tra le quali il traffico di stupefacenti e le estorsioni, si occupavano altresì della distribuzione delle mesate (mensili) agli affiliati, anche a quelli detenuti, della gestione delle piazze di spaccio, del controllo del territorio e della risoluzione di contrasti interni ed esterni al sodalizio. L’operazione di stamane ha di fatto smantellato tale organizzazione che gestiva in particolare la distribuzione e la cessione della droga, sia a rivenditori all’ingrosso, sia ai pusher delle principali piazze di spaccio del territorio, estendendo le proprie maglie finanche ai territori del basso Lazio e della Sardegna, regioni che alimentavano di droga attraverso referenti del luogo. Nel corso dell’indagine, i militari hanno documentato i ruoli di ciascun indagato all’interno del sodalizio, anche grazie al supporto dato dalle varie dichiarazioni dei collaboratori di giustizia, che hanno di fatto confermato le risultanze raccolte dai carabinieri.