In poche ore altri due operai morti sul lavoro: a Roma e nel Torinese

Due manovali sessantenni sono deceduti in provincia di Roma e Torino. Inutili i tentativi di salvare loro la vita da parte dei colleghi

Un bollettino di morti bianche che si aggiorna giorno dopo giorno. A poche ore dalla tragedia di Lorenzo Parelli, il 18enne stagista deceduto ieri in una fabbrica in provincia di Udine, altri due operai in Italia hanno perso la vita a distanza di poche ore: due manovali sessantenni sono deceduti in provincia di Roma e Torino. Inutili i tentativi di salvare loro la vita da parte dei colleghi.

La morte di Salvatore Mongiardo a Pomezia

Il primo episodio è avvenuto ieri sera in un capannone industriale di Santa Procula, vicino Pomezia, in provincia di Roma. A perdere la vita Salvatore Mongiardo, un operaio di 64 anni precipitato da una altezza di cinque metri. L’uomo – riporta Ansa – era intento ad installare alcuni cavi elettrici su una cella frigorifera. Il fatto è avvenuto ieri intorno alle 14. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e il personale dell’Asl Roma 6. Per accertare la dinamica dell’incidente, su disposizione dei pm, le forze dell’ordine hanno proceduto al sequestro del capannone. Gli inquirenti hanno disposto anche l’autopsia e nei prossimi giorni verranno ascoltati i colleghi che erano presenti al momento della drammatica caduta e i responsabili del capannone.

La morte di Vincenzo Pignone nel Torinese

Oggi a Rivarolo Canavese, centro a pochi chilometri dal capoluogo piemontese, a morire è stato Vincenzo Pignone, operaio specializzato di 59 anni. La tragedia è avvenuta questa mattina alla Silca, storica azienda di stampaggio. Secondo una prima ricostruzione, sulla quale stanno ancora lavorando i carabinieri della compagnia di Venaria Reale, l’uomo è caduto dentro la sabbiatrice, un macchinario che si usa per pulire i pezzi dello stampaggio. A dare l’allarme sono stati i colleghi che hanno assistito alla caduta ma che non hanno potuto evitare il tragico epilogo. Sulla vicenda la procura avvierà un fascicolo di indagine nel tentativo di accertare eventuali responsabilità.

L’allarme di Curzio: “Stage infinita”

Sulle morti bianche, infine, proprio ieri era arrivato il grido d’allarme del primo presidente di Cassazione, Pietro Curzio, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario. L’alto magistrato ha definito “inaccettabile il numero degli infortuni sul lavoro e delle malattie professionali, particolarmente grave nei settori maggiormente caratterizzati da attività precarie ed usuranti” aggiungendo che l’Inail “ha comunicato che nei primi dieci mesi del 2021 è stato superato il livello delle mille denunzie di infortuni mortali”.