Svolta nelle indagini sull’omicidio dell’ex maresciallo Silvano Nestola

l'ex maresciallo dei carabinieri fu ucciso a fucilate la sera del 3 maggio davanti casa sotto gli occhi del figlio di 11 anni

Svolta nelle indagini sull’omicidio di Silvano Nestola, l’ex maresciallo dei carabinieri ucciso a fucilate la sera del 3 maggio davanti all’abitazione di sua sorella alla periferia di Copertino, nel Brindisino, dove si era recato a cenare con il figlio di 11 anni. I carabinieri hanno arrestato Michele Aportone, di 70 anni. E’ il padre della donna con cui il maresciallo in pensione aveva avuto una relazione sentimentale, poi interrotta.

L’agguato mortale davanti al figlioletto

Secondo quanto ricostruito, il killer, con il volto coperto da un cappuccio, conosceva le abitudini di Nestola, 46enne in servizio fino a settembre dello scorso anno al Nucleo investigativo del comando provinciale dei carabinieri di Lecce. Ha aspettato che uscisse dall’abitazione della sorella per ritornare alla macchina parcheggiata in strada. Nascosto dietro a un muro di cinta, ha esploso un primo colpo all’indirizzo di Nestola mentre questi stava raggiungendo l’auto parcheggiata all’esterno della villa.

L’ex carabiniere, ferito, avrebbe detto al figlio di scappare e di mettersi al riparo in casa. Subito dopo, è stato stato colpito a morte dai successivi tre colpi di fucile. I proiettili hanno mandato anche in frantumi anche i vetri dell’auto della vittima, una Toyota Yaris. Salvo il bambino, che però ha assistito all’omicidio del padre.

Il movente dell’omicidio

L’uomo arrestato era indagato insieme alla moglie Rossella Manieri, di 62 anni, per omicidio premeditato. Secondo l’accusa, i due da tempo si stavano adoperando per salvare in ogni modo il matrimonio della figlia con il marito. Quindi, stando alle indagini, il fidanzamento tra la figlia e il 46enne Nestola rappresentava per Aportone un ostacolo al loro progetto. Da qui sarebbe nato il piano messo a punto dal 70enne di uccidere l’ex militare.

Indagata anche la moglie del 70enne

Aportone è accusato di omicidio volontario aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi. Per questi fatti è indagata a piede libero anche la moglie dell’uomo che, sempre secondo l’accusa, era a conoscenza del piano del marito.