Quinta notte di scontri, Kiev e Kharkiv sotto assedio

L'Onu chiede una tregua per evacuare donne e bambini. Joe Biden sentirà oggi gli alleati per valutare il prossimo passo

Lugansk 19/02/2022 - guerra in Ucraina / foto Imago/Image. Nella foto: esplosione

Qualche ora di calma apparente, poi nella quinta notte di guerra in Ucraina hanno ricominciato a suonare le sirene: esplosioni, incendi, fughe nei rifugi.

Attacchi sono stati segnalati nella notte su Kiev e Kharkiv, tutti respinti secondo le fonti ucraine. Un missile russo – riferiscono i media ucraini – ha colpito un condominio, un asilo e un negozio nel centro di Chernihiv provocando un incendio. Una donna è rimasta ferita.

“Abbiamo dimostrato di sapere come proteggere la nostra casa dagli ospiti indesiderati”, twitta il comandante delle forze di terra delle forze armate dell’Ucraina, Oleksandr Syrsky. 

Bombardamenti ha denunciato intanto la Russia nel Donbass, “i peggiori degli ultimi mesi”, “con vittime civili e infrastrutture danneggiate”.

Secondo Kiev, la Russia, nei primi 4 giorni di guerra, ha perso circa 4.000 uomini, dozzine di aerei e centinaia di veicoli da combattimento. L’ultimo bilancio del ministero della Salute conta 352 civili ucraini uccisi, tra cui 14 bambini. I feriti sono 1.684, tra cui 116 bambini.

Al via i colloqui di Gomel

Il tutto, scrive Ansa, alla vigilia degli attesi colloqui di Gomel, in Bielorussia, tra i rappresentanti di Kiev e Mosca. Colloqui poi anticipati inaspettatamente a questa mattina.

Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden sentirà sempre oggi gli alleati per valutare il prossimo passo. E l’Onu torna a riunire il Consiglio di Sicurezza per proporre – annuncia il ministro degli Esteri Luigi Di Maio – una tregua per evacuare donne e bambini.

Nella notte arriva anche la notizia del sì al referendum su alcune modifiche alla Costituzione di Minsk che, oltre a rafforzare i poteri di Lukashenko, rimasto fedele a Putin, potrebbero consentire a Mosca di dispiegare sul territorio armi nucleari pur escludendo “ogni aggressione militare” dalla Bielorussia.

Crolla il rublo, il petrolio alle stelle

A tremare, dopo le nuove sanzioni alla Russia e la minaccia nucleare evocata da Vladimir Putin, sono stati soprattutto i mercati: il rublo ha ceduto quasi il 30% sul dollaro sulle piazze asiatiche, i future a Wall Street hanno perso fino al 3%, il petrolio è schizzato al Wti fino a un +7,5% a 98,46 dollari al barile.

Strangolate dalle sanzioni molte banche russe, con il 50% delle riserve della banca centrale di Mosca congelate nelle casseforti dei Paesi del G7. L’Ue chiude alla Russia anche i cieli, blindando gli spazi aerei dei Paesi membri e presto potrebbe farlo anche per i porti.

La presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen insiste: “Vogliamo l’Ucraina nell’Unione europea”. Nella notte parla al telefono con il presidente ucraino. Volodymyr Zelensky riferisce anche su Twitter di una conversazione telefonica con il premier britannico Boris Johnson e con il presidente polacco Andrzej Duda. “Concordato ulteriori passi congiunti per contrastare l’aggressore”, dice, sottolineando che “le prossime 24 ore saranno cruciali per l’Ucraina”.

La fuga di Medvedchuk

La cronaca registra anche la fuga dagli arresti domiciliari, dove si trovava con l’accusa di alto tradimento per aver sostenuto i separatisti del Donbass, l’oligarca amico di Putin Viktor Medvedchuk, considerato il suo uomo a Kiev. Il suo legale ha fatto sapere che “si trova in un posto sicuro a Kiev”.