Non ha il Coronavirus il 17enne italiano rimasto a Wuhan

Il diciassettenne italiano rimasto a Wuhan non ha il coronavirus. Lo confermano fonti della Farnesina ad Ansa, che spiecificano: “Il ragazzo si trova in ospedale con l'assistenza del personale dell'ambasciata italiana”. Il giovane, che ieri – lunedì 3 febbraio – non era potuto partire perché con la febbre, era stato sottoposto al test per verificare l'eventuale contagio. L'aereo con i 58 italiani che hanno lasciato Wuhan (in Cina) a causa del coronavirus era atterrato ieri all'aeroporto militare di Pratica di Mare. Dopo i controlli medici che effettuati sul posto, i nostri connazionali sono stati portati al campus olimpico della Cecchignola dove resteranno per i 15 giorni previsti di quarantena, il tempo di incubazione del virus. A bordo dell'aereo c'erano anche sei bambini.

Cna: perdite del 30% per alberghi romani

Il virus ha gravi ricadute economiche in Italia. Lo dichiara Marco Misischia, presidente di Cna Turismo Roma, su sole24ore.it, secondo cui “Le disdette delle prenotazioni dei turisti cinesi, a cui si sommano anche quelle dei viaggiatori provenienti da Paesi del Sud est asiatico e dai paesi adiacenti alla Cina, porteranno perdite significative per il settore ricettivo romano, stimate intorno al 30% del fatturato”. Per la Cna, rincara Misischia, sono “tempi difficili per gli albergatori romani che oltre ad avere a che fare con un periodo non felicissimo, si trovano a fare i conti con una nuova emergenza, dettata dalla diffusione del coronavirus”. E dalla paura di possibili contagi.

Crocera in quarantena

Ben 3.711 persone – tra passeggeri e membri dell'equipaggio – presenti a bordo della nave da crociera Diamond Princess della Carnival Japan sono stati posti in quarantena nella baia di Yokohama, in Giappone. Dopo lo sbarco di un passeggero a Hong Kong risultato positivo al test per il coronavirus, almeno altre otto persone hanno manifestato sintomi di contagio e febbre. Lo ha detto il portavoce del governo giapponese Yoshihide Suga. Sulla nave è salito il personale sanitario che sta effettuando controlli sui 2.666 passeggeri e 1.045 membri dell'equipaggio.

Chiuso i casinò di Macao

Macao – una delle regioni amministrative speciali della Cina insieme a Hong Kong – chiuderà tutti i suoi casinò per due settimane come misura precauzionale per il coronavirus. Lo ha annunciato il governatore dell'ex colonia portoghese, Ho Iat-seng. “Sospenderemo tutte le attività di gioco d'azzardo e quelle legate ai casinò per quindici giorni”, ha affermato Iat-seng.

Hong Kong

Si registra a Hong Kong il primo decesso per il coronavirus. Si tratta di un paziente di 39 anni. L'uomo, residente a Whampoa Gardens, si era recato a Wuhan, focolaio dell'infezione, il 21 gennaio, prima di tornare a casa il 23 gennaio da Changahanan. Il suo era il 13esimo caso, sui 15 totali, di contagio nell'ex colonia: la scorsa settimana si era recato in ospedale avvertendo dolori muscolari e febbre, finendo poi in isolamento. Il primo decesso, confermato dalla Hospital Authority di Hong Kong, cade nel mezzo delle proteste del personale medico che ieri ha iniziato 5 giorni di sciopero contro il rifiuto del governo locale di chiudere la frontiera con la Cina per contenere il coronavirus. Una situazione che ha portato anche i servizi ospedalieri di emergenza a finire sotto pressione per carenza di personale, tanto da risultare “gravemente colpiti”, sempre secondo la Hospital Authority, che ha sollecitato i pazienti con patologie non gravi a consultare ospedali o cliniche private.

Isolamento

Scatta l'isolamento precauzionale anti-coronavirus in due città della provincia cinese orientale dello Zhejiang: si tratta di Taizhou e di ben tre distretti della capitale Hangzhou – città di oltre 6 milioni di abitanti – inclusa l'area che ospita il quartier generale del colosso dell'e-commerce Alibaba. In totale, le zone interessate dall'isolamento conta più di 9 milioni di persone. Secondo le direttive delle autorità locali, solo una persona per famiglia sarà autorizzata a uscire una volta ogni due giorni per comprare i beni di prima necessità. Il numero di infezioni da coronavirus ha superato in Cina quota 20.400, con 3.235 nuovi casi confermati nelle ultime ore. I nuovi decessi nel Paese del Dragone, secondo gli ultimi dati ufficiali, sono stati 64, tutti nella provincia di Hubei, focolaio del virus, e il bilancio complessivo sale perciò a 425 decessi. Intanto, sale anche il numero delle persone guarite: ben 635 contagiati sono stati dimessi dagli ospedali.