Navalny: polizia russa vuole interrogarlo in Germania “sporco gioco inscenato”

La Russia vorrebbe essere presente con un suo uomo mentre gli esperti tedeschi svolgono le procedure di indagine su Navalny

Manifestazione per Alexei Navalny

La polizia russa intende chiedere alle autorità tedesche di poter interrogare l’oppositore Alexiei Navalny, ricoverato a Berlino dopo un presunto avvelenamento.

Secondo un documento del ministero dell’Interno citato dall’agenzia Interfax e ripreso da Ansa, la Russia vorrebbe che la Germania permettesse alle “agenzie investigative russe che stanno controllando questo incidente” e a “un esperto russo di essere presenti mentre i colleghi tedeschi, i medici e gli esperti svolgono le procedure di indagine” sul caso. “Nonché  – si legge ancora – che possano fare domande e chiedere chiarimenti”.

Una messinscena

“Tutto questo incidente non può non farci pensare ad uno sporco gioco inscenato“, lo ha detto il rappresentante della Russia all’Onu, Vasili Nebenzya.

Nebenzya si riferisce al presunto avvelenamento del principale avversario politico di Putin, Alexiei Navalny. “Questo – ha dichiarato Nebenzya al Consiglio di sicurezza dell’Onu – ci porta a una domanda retorica che i latini ponevano in questi termini: ‘Cui bono? Is fecit cui prodest. Lo ha fatto quello per il quale è conveniente'”.

Il governo tedesco ha annunciato che, in base alle analisi, Navalny è stato avvelenato con una neurotossina della classe Novichok, sviluppata in Unione Sovietica negli anni ’70 e ’80. La stessa, inoltre che secondo la Gran Bretagna fu usata due anni e mezzo fa dall’intelligence russa per tentare di uccidere a Salisbury l’ex spia doppiogiochista Serghiei Skripal.

Nessuna indagine

“Le nostre forze dell’ordine non hanno motivi per aprire un’indagine”, ha però affermato Nebenzya commentando le richieste dei Paesi occidentali di fare luce sulla vicenda. “I nostri medici che, a proposito, hanno salvato la vita di Alexiei Navalny, non hanno trovato nessuna arma chimica nelle sue analisi“, ha ricordato il diplomatico russo.

Secondo Nebenzya, Mosca non avrebbe ricevuto dalla Germania “prove che permettano di concludere che si sia trattato di un crimine per tentato avvelenamento e quindi di aprire un’indagine”.

Nato

La vicenda vede contrapposte due posizioni: quella della Germania – Paese dove Navalny è ricoverato – e quella della Russia. Che, da parte sua, rispedisce le accuse di avvelenamento al mittente. Il 5 settembre scorso si è inserita nella querelle anche la Nato che ha chiesto chiarimenti alla Russia. Ma senza formulare accuse precise. Dal Cremlino arriva la spiegazione del perché sia stato avvelenato: qualcuno avrebbe usato Navalny per danneggiare l’immagine di Putin.