Natale, Viminale: per gli spostamenti servirà l’autocertificazione

Il ministero dell'Interno ha inviato una circolare a tutte le prefetture. Stretta sui controlli: in strada 70mila agenti

profughi

Il ministero dell’Interno ha inviato una circolare a tutte le prefetture a seguito del Dpcm del 3 dicembre scorso. La circolare è firmata dal capo di Gabinetto del ministero dell’Interno Bruno Frattasi e riguarda le misure per le festività natalizie dal 21 dicembre al 6 gennaio.

Autocertificazione

Servirà il modulo di autodichiarazione nei casi di spostamenti effettuati per raggiungere parenti o amici non autosufficienti. “Si evidenzia che tra le situazioni di necessità, per le quali resta fermo l’uso del modulo di autodichiarazione, può farsi rientrare, a mero titolo di esempio, l’esigenza di raggiungere parenti, ovvero amici, non autosufficienti, allo scopo di prestare ad essi assistenza, secondo quanto già chiarito in apposita faq pubblicata sul sito web del governo”, si legge nella circolare.

Coprifuoco a Capodanno

All’interno degli alberghi con ristoranti nella notte di capodanno sarà consentito cenare solo all’interno delle proprie stanze. “Dalle ore 18.00 del 31 dicembre 2020 e fino alle ore 7.00 del 1 gennaio 2021 – scrive il Viminale – la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive sarà consentita solo con servizio in camera. Resta pertanto preclusa, in quella giornata, ogni forma di ristorazione negli appositi spazi comuni eventualmente presenti nelle suddette strutture”.

No agli spostamenti verso le seconde case

“Dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 opera il divieto di spostamenti tra regioni o province autonome diverse, indipendentemente dal rispettivo livello di rischio, salvo che non ricorrano comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute” ma “resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma”. Il divieto di spostamento “vige anche con riferimento alle seconde case ubicate in altro comune”.

Rientro dall’estero

“Nel periodo ricompreso fra il 21 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, l’obbligo di sottoporsi alla sorveglianza sanitaria e all’isolamento fiduciario troverà comunque applicazione nei confronti delle persone che, residenti o meno in Italia, facciano ingresso nel territorio nazionale”.

“Pertanto, saranno ugualmente soggetti a quarantena le persone residenti, ad esempio, in Francia che entrino in Italia per turismo – scrive il Viminale –  come pure i cittadini italiani che, recatisi in Francia per turismo, rientrino nel territorio nazionale per raggiungere la propria residenza”.

“Dovranno sottoporsi all’obbligo della sorveglianza sanitaria e dell’isolamento fiduciario anche coloro che, trovandosi nelle condizioni precedentemente precisate, siano usciti dal territorio nazionale anche prima del 21 dicembre 2020 o vi facciano rientro dopo il 6 gennaio 2021“.

Stop alle crociere

“Dal 20 dicembre 2020 e fino al 6 gennaio 2021 è fatto divieto alle società di gestione, agli armatori e ai comandanti delle navi passeggeri di bandiera estera – precisa il Viminale – impiegate in servizi di crociera, di fare ingresso nei porti italiani, anche ai fini della sosta inoperosa”.

Rientro a scuola garantito dal 7 gennaio per il 75% delle superiori

“Il ricorso al potere di ordinanza regionale, con efficacia limitata all’ambito provinciale per il quale dovesse rendersi necessario il suo esercizio, si configura come intervento “di chiusura”, ipotizzabile nel caso in cui l’azione diretta a riattivare la didattica in presenza dovesse incorrere in criticità di varia natura, non superabili attraverso l’espletamento della fase di coordinamento”, al tavolo presieduto dal Prefetto sui trasporti. È quanto recita la circolare del Viminale indirizzata ai prefetti, nel paragrafo riguardante l’attività didattica in presenza, garantita per il 75% dal 7 gennaio per le superiori.

Le tre opzioni per la riapertura delle scuole

Sono tre le opzioni che potranno garantire, come richiesto dall’ultimo Dpcm, il ritorno in classe ‘al 75%’ per le superiori. Nella circolare del Viminale ai prefetti viene ribadito il ruolo degli stessi nella riorganizzazione del Trasporto Pubblico locale.

Come seconda possibilità viene anche chiarita la facoltà delle Regioni di poter prendere provvedimenti per garantire l’attività delle scuole “nel caso in cui l’azione diretta a riattivare la didattica in presenza dovesse incorrere in criticità di varia natura, non superabili attraverso l’espletamento della fase di coordinamento”.

I procedimenti in prefettura – qualora le criticità non siano risolvibili all’interno del tavolo con amministrazioni locali, istituti e Tpl – avranno quindi un termine perentorio rappresentato dal 7 gennaio. Oltre quella data, se non ci sarà un esito, la palla passerà alle Regioni affinché permettano l’attività didattica. E come terza opzione, se lo stallo dovesse proseguire, sarà dato il via libera automatico alla riapertura nella percentuale stabilita dal Dpcm.

Stretta sui controlli: in strada 70mila agenti

Settantamila agenti e controlli intensificati negli aeroporti, alle frontiere e sulle principali arterie stradali, comprese le autostrade. In vista delle feste natalizie, il Viminale vara la stretta, con un dispiegamento di 70 mila agenti ai quali si aggiungono anche i militari già impegnati nell’operazione Strade Sicure.

“Sarà un Natale di sacrifici – ha spiegato la ministra dell’Interno, Luciana Lamorgese, a SkyTg24 Live in Courmayeur -. Dal momento in cui teniamo aperti i negozi, lo facciamo per salvaguardare un certo tipo di economia. Ma serve anche che i titolari pongano in essere le precauzioni per non fare entrare più persone nello stesso momento”.

I controlli riguarderanno anche gli spostamenti tra comuni e non solo tra regioni. “Un sacrificio necessario – ha sottolineato la ministra – che ci consentirà poi di affrontare l’anno nuovo in maggiore sicurezza”.

Saranno intensificati i controlli anche negli aeroporti e alle frontiere, verificando che vengano rispettate tutte le misure anti-covid. “Dobbiamo stare davvero attenti perché l’esperienza di quest’estate non è stata un’esperienza positiva. Dobbiamo evitare una terza ondata”, ha concluso la ministra.