Nadef, Gualtieri: “Nel 2021 40 miliardi di espansione fiscale e deficit al 7%”

"Oggi – ha detto Gualtieri – abbiamo deciso i saldi. Cioè abbiamo deciso di non sospendere troppo presto lo stimolo all’economia"

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Il ministro dell'economia, Roberto Gualtieri

Il governo trova l’intesa sulla Nadef (o Nota di aggiornamento al DEF) un documento che il Governo italiano presenta alle Camere entro il 27 settembre di ogni anno per aggiornare le previsioni economiche e finanziarie del DEF in relazione alla maggiore disponibilità di dati ed informazioni sull’andamento del quadro macroeconomico e di finanza pubblica.

Il documento, inoltre, contiene l’aggiornamento degli obiettivi programmatici, che tiene conto anche delle eventuali osservazioni formulate delle istituzioni europee competenti nelle materia relative al coordinamento delle finanze pubbliche degli Stati membri.

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Secondo quanto annunciato dal ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri, il Nadef nel 2021 porterà ad una manovra da “40 mld” di euro per effetto sia dello spazio creato dallo stop ai vincoli di bilancio europei che per l’anticipo di alcune risorse del Recovery plan. “Significa – ha spiegato Gualtieri intervistato a Di martedì su La7 – più investimenti pubblici e sostegno agli investimenti privati che innanzitutto serviranno per la crescita, rendere strutturale l’industria 4.0”.

Nella Nadef, specifica il ministro ripreso da Askanews, “abbiamo deciso un deficit del 7%, contro un tendenziale che era a 5.7%, con una espansione fiscale molto significativa “che segue anche i suggerimenti delle istituzioni internazionali a non attenuare lo stimolo di bilancio troppo presto”.

Aliquote

“Oggi – ha aggiunto Gualtieri – abbiamo deciso i saldi. Cioè lo spazio di politica fiscale, e abbiamo seguito anche le indicazioni che vengono dalle istituzioni internazionali, cioè non sospendere troppo presto lo stimolo all’economia”.

“Ci sarà anche – ha poi spiegato il ministro sollecitato dai giornalisti – la “riforma fiscale: vogliamo rendere il nostro sistema più semplice, più equo e che sostenga di più il lavoro e chi produce”. E a chi gli ha chiesto se cambieranno le aliquote ha replicato: “Assolutamente sì”, senza entrare nel dettaglio.