Esequie di Stato civili per Giorgio Napolitano, il figlio ringrazia il Papa

Foto: Quirinale

Si sono svolti stamani, a partire dalle 11.30 nell’Aula di Montecitorio, le esequie di Stato civili con cerimonia di commemorazione del Presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, scomparso lo scorso 22 settembre a 98 anni. La cerimonia si è conclusa alle 13:40 circa.

Il programma della cerimonia funebre

La cerimonia, alla presenza del Capo dello Stato, Sergio Mattarella, è stata aperta dagli interventi commemorativi del Presidente della Camera, Lorenzo Fontana, e del Presidente del Senato, Ignazio La Russa. Hanno preso la parola, Giulio Napolitano, Sofia May Napolitano, Anna Finocchiaro, Gianni Letta, Paolo Gentiloni, Gianfranco Ravasi, Giuliano Amato.

Sono seguiti gli interventi, oltre che del figlio Giulio e della nipote Sofia, di Paolo Gentiloni, Gianni Letta, Giuliano Amato, Anna Finocchiaro e del cardinale Gianfranco Ravasi. Erano presenti, tra gli altri, i presidenti francese Emmanuel Macron e tedesco Frank Walter Steinmeier. Napolitano è stato tumulato nel cimitero acattolico di Roma.

Mattarella a Montecitorio

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella è arrivato alle 10:50 alla Camera per prendere parte al funerale laico del presidente emerito.

Il feretro lascia il Senato

Il feretro del presidente emerito della Repubblica, Giorgio Napolitano, è stato portato fuori da Palazzo Madama, sede del Senato, alle 11:15 di questa mattina dalla sala Nassiriya, dove era stata allestita la camera ardente. Il feretro, avvolto nel tricolore, è stato accompagnato all’uscita dell’ingresso principale, su Corso Rinascimento, dal presidente del Senato Ignazio La Russa e dai familiari di Napolitano. Il carro funebre si è poi diretto verso Montecitorio per i funerali laici in Aula.

L’arrivo del feretro alla Camera

Il feretro del presidente emerito è giunto a Montecitorio alle 11:30 precise, accolto dagli onori militari e dall’applauso dell’emiciclo. All’interno di Montecitorio presenti le massime cariche istituzionali italiane e diversi capi di Stato stranieri, tra i quali Macron e Steinmeier, oltre a parlamentari e ospiti.

Giorgio Napolitano e Papa Francesco Bergoglio. Roma 14-11-2013. Il Papa in visita di Stato al Quirinale. Photo Samantha Zucchi Insidefoto

Fontana: Napolitano una delle figure più rilevanti Repubblica

“Saluto con grande affetto la signora Clio e tutti i suoi familiari. Con Napolitano scompare una delle figure più rilevanti della storia della Repubblica”. Lo afferma il presidente della Camera Lorenzo Fontana. “Servitore dello Stato, nel corso del suo mandato presidenziale ha guidato il Paese in uno dei periodi piùcomplessi della storia italiana recente”, aggiunge Fontana, sottolineando che “Giorgio Napolitano ha attraversato da protagonista le grandi vicende internazionali e nazionali del suo tempo. Con la sua morte scompare una figura di altissima levatura politica, il cui profondo senso delle Istituzioni e il rigore morale costituiscono un esempio straordinario di impegno al servizio della Repubblica”.

La Russa: “Il ricordo di Napolitano vivrà in qualcosa più grande di noi”

“Alla Signora Clio, ai figli e a tutti i familiari del Presidente Emerito desidero rinnovare il commosso abbraccio mio personale e di tutto il Senato della Repubblica. La scelta di questo estremo saluto con rito laico che tutti – a partire dal Sommo Pontefice – abbiamo rispettato, non mi impedisce di pensare che il suo garbato e ironico modo di fare e il suo spirito continueranno a vivere nel ricordo degli italiani ma anche in qualcosa di più grande di tutti noi. Ciao Presidente”. Lo afferma il presidente del Senato Ignazio La Russa ricordando Napolitano. “Il presidente Giorgio Napolitano ha sempre rivendicato – con orgoglio – la propria storia politica, le proprie radici, i valori in cui ha creduto”. Giorgio Napolitano “è stato testimone di una cultura che si fa politica e di una cultura politica che si fa istituzione e da Capo dello Stato ha guidato la Nazione, riconoscendosi in quei valori che sono le fondamenta della nostra Carta Costituzionale”. La Russa ha poi osservato: “Certo, come tutti i grandi leader, ha avuto confronti e contrasti, anche duri. Ha svolto ruoli e assunto scelte difficili. Ha attraversato tempi perigliosi che, tuttavia, ha sempre affrontato con la coerenza dei propri convincimenti politici e culturali, sapendoli conformare all’evoluzione dei tempi e delle mutate realtà storiche e sociali”.

Milano 01/05/2015 – Expo 2015 / cerimonia di apertura del 1°Maggio / foto Daniele Buffa/Image Nella foto: Giorgio Napolitano e la moglie Clio Bittoni

Il figlio di Napolitano: “Grazie al Papa, ci ha emozionato”

“Un deferente ringraziamento al Papa per un gesto che ci ha emozionato”. Lo ha detto Giulio Napolitano, figlio del presidente emerito della Repubblica, durante la cerimonia per i funerali di Stato nell’Aula della Camera. “Non ricordo un solo giorno che non sia stato di lavoro. La politica era per lui era una cosa seria. Richiedeva decisioni e assunzione di responsabilità, non sopportava la demagogia. La politica era inscindibile dalla vita quotidiana, la politica era il nostro orizzonte. Ciò non gli impediva di essere un marito e padre affettuosissimo”.  Napolitano “ha accettato con spirito di sacrificio il prolungamento estremo delle sue responsabilità, prima di proseguire il suo impegno come senatore a vita, mostrando cosa è la nobiltà della politica e l’attaccamento alle istituzioni”, ha concluso Giulio.

Il Papa alla camera ardente per Giorgio Napolitano. Foto: Vatican News

Gentiloni: “La sua via maestra fu l’Europa, la seguiremo”

“Salutiamo un grande presidente, un simbolo della credibilità e della forza delle istituzioni della Repubblica e lo facciamo stretti a lei, presidente Mattarella, che di questa credibilità e forza è espressione. Salutiamo un grande riformista, per lui l’Europa è sempre stata la via maestra, questa via, la tua via, cercheremo di seguirla sempre”. Lo ha detto Paolo Gentiloni, commissario europeo per gli Affari economici e monetari, nell’orazione commemorativa del presidente emerito della Repubblica Giorgio Napolitano, durante i funerali di Stato in corso alla Camera.

Card. Ravasi: “Nostra amicizia celata, uniti da amore per la cultura”

“In questo momento voglio immaginare che a salutarlo musicalmente ci sia un testo, un testo di Mozart, l’Ave verum. Quando lo ascoltò mi disse: ‘Sono stati quattro minuti di bellezza ultraterrena’”. Lo ha detto il cardinale Gianfranco Ravasi, parlando nell’aula di Montecitorio alla cerimonia laica in ricordo del presidente emerito Giorgio Napolitano. Il cardinale Ravasi ha ripercorso i molti momenti trascorsi con il presidente Napolitano – anche se “il nostro rapporto è stato quasi sempre celato” – a cui lo accomunava l’amore per la cultura in tutte le sue forme nonostante le differenze di percorsi e di sensibilità religiosa. “Mi confessò il momento in cui lasciò la sua pratica religiosa ma dicendo di rispondere sempre a un intimo momento di raccoglimento”, ha raccontato Ravasi. Il rapporto tra papa Benedetto e Napolitano ero così stretto che “il papa confidò a lui che si sarebbe ritirato dal ministero petrino”, ha rivelato il card. Ravasi. Lungo applauso dell’aula della Camera dopo l’intervento del cardinale.

Amato: “Tarderà a nascere un italiano con le sue qualità”

“Davvero tarderà molto a nascere, se nascerà, un italiano con le sue qualità messe al servizio di una politica vissuta come il luogo fondamentale in cui interagire con gli altri. Non a caso una delle citazioni più belle nei suoi discorsi è quella di un giovane condannato a morte della Resistenza che scrive alla madre: ‘Ci hanno fatto credere – scriveva – che la politica è sporcizia e lavoro da specialisti. Invece la politica e la cosa pubblica siamo noi stessi’. Napolitano lo ha insegnato a tutti noi”. L’ha detto il presidente emerito della Corte costituzionale ed ex premier, Giuliano Amato. La cerimonia si è conclusa alle 13:40 circa.

Fonte: Ansa

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