Mons. Felicolo (Migrantes): “Nel Mediterraneo molti più morti di quanti sappiamo”

Interris.it ha chiesto un commento al Report 2022 sul Diritto d'asilo della Fondazione Migrantes al direttore generale, mons. Pierpaolo Felicolo

E’ aumentato il numero di rifugiati nel mondo: sono 103 milioni, pari ad 1 abitante su 77 del Pianeta. E’ una cifra record senza precedenti: i rifugiati sono più che raddoppiati negli ultimi 10 anni. Sono alcuni dei numeri riportati dal Report 2022 sul Diritto d’asilo [qui la sintesi, ndr] della Fondazione Migrantes, organismo pastorale della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), presentato ieri all’Università Gregoriana.

Interris.it ha chiesto un commento al rapporto a mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale della Fondazione Migrantes.

Mons. Pierpaolo Felicolo, Direttore generale della Fondazione Migrantes (Foto: Fondazione Migrantes)

L’intervista a mons. Pierpaolo Felicolo, direttore Fondazione Migrantes

Qual è lo scopo del rapporto?

“Il rapporto serve a fare chiarezza e a creare una cultura di verità sul vasto fenomeno dei rifugiati, dei richiedenti asilo e degli apolidi”.

Quali sono i dati principali del rapporto?

“Un elemento importante è che l’Italia accoglie tanto, ma potrebbe accogliere di più. Nel 2021, ad esempio, le richieste d’asilo registrate in Italia sono state oltre 45mila, contro le 148.200 della Germania e le 103.800 della Francia. Anche la Spagna ha fatto più di noi, con 62mila richieste accolte. Questo evidenzia che si potrebbe accogliere di più. E’ necessario creare e ampliare dei percorsi di accoglienza diffusa e di formazione che possano sostenere nelle piccole e grandi necessità il cammino di integrazione delle persone che giungono in Italia”.

Quale altro aspetto importante evidenzia il rapporto?

“Un altro aspetto uscito dal report è stata la bellissima accoglienza ricevuta dal popolo ucraino scappato dalla guerra in Italia. Ma questa accoglienza dovrebbe essere per tutti, non solo – come giustamente avvenuto – per gli ucraini. Anche le altre persone vivono le stesse difficoltà che stanno vivendo loro. Ci sono infatti tantissime guerre nel mondo, anche se di alcune non se ne parla mai o quasi”.

Giubbotti di salvataggio. Foto di Jim Black da Pixabay

Il rapporto Migrantes ha evidenziato anche le morti nel Mediterraneo del 2022

“Sì. Le due rotte più percorse da richiedenti asilo o rifugiati restano quella del Mediterraneo e quella balcanica. Da gennaio alla fine di ottobre 2022 la stima (minima) dei rifugiati e migranti morti e dispersi nel Mediterraneo è di poco inferiore alle 1.800 unità. A pagare il tributo più pesante sono coloro che hanno tentato la traversata del Mediterraneo centrale, sulla rotta che porta dalla Libia verso l’Italia e Malta: qui si sono contati 1.295 morti e dispersi, contro i 172 del settore occidentale e i 295 di quello orientale. In merito alle morti nel Mediterraneo, però, devo sottolineare che purtroppo si tratta di dati approssimati per difetto. Nel Mediterraneo muore molta più gente di quanta riusciamo a sapere. Eppure, il Mare Nostrum dovrebbe essere foriero di vita e non di morte”.

Cosa auspicate come Fondazione Migrantes?

“La Fondazione Migrantes auspica dal Governo e dalla società una accoglienza sempre molto attenta. E, quando si parla del tema migratorio, che si esca dai luoghi comuni superando pregiudizi e paura. Senza mettere in dubbio l’importanza della legalità, ma superando i preconcetti e creando percorsi di accoglienza che possano permettere di accogliere più persone di quante ne siano state accolte finora. Auspichiamo inoltre che la giusta attenzione ricevuta dal popolo ucraino sia rivolta a tutte le persone che vengono da altri Paesi; sia che scappino dalla guerra, dai conflitti o dalla povertà”.