Addio a Milva, la “rossa” della canzone italiana

La grande interprete italiana se ne è andata a 82 anni. Alle spalle, una carriera di successi durata oltre mezzo secolo

Aveva abbandonato le scene musicali più di dieci anni fa, lasciando in eredità mezzo secolo di musica. Milva, la “Rossa” della canzone italiana, se ne è andata in modo discreto, a 82 anni, nell’affetto dei suoi familiari e nella sua casa di Milano. Un saluto senza clamori, come lo era stato il suo addio alle scene. Un’eredità che però parla nella lingua universale della musica. Dai suoi 173 album alle sue apparizioni come artista teatrale sui più importanti palcoscenici del mondo, dalle sue quindici volte a Sanremo al ruolo di interprete per alcuni dei più grandi compositori e registi contemporanei. Amata, artisticamente, da Astor Piazzolla come da Giorgio Strehler.

Milva e Sanremo

Nel 2010, il commosso e immancabilmente elegante saluto alle scene: “Ho deciso di mettere un punto fermo alla mia carriera che credo grande e unica, non solo come cantante ma come attrice ed esecutrice musicale e teatrale”. Erano trascorsi tre anni dalla sua ultima volta sul placo dell’Ariston. Una presenza quasi costante fra gli anni Sessanta e Settanta, diradò le sue partecipazioni fino al ritorno dei primi Novanta. Di nuovo nel 2007, con la sua The Show must go on, firmata da Giorgio Faletti. In qualche modo un inno alla musica, anche se incentrato su quei cantanti che, dopo un momentaneo successo, hanno lasciato le luci della ribalta. La sua ultima apparizione al Festival della canzone italiana, rassegna che le ha consegnato forse più delusioni che soddisfazioni, ma della quale è stata protagonista assoluta con il suo record di presenze (condiviso con Albano, Toto Cutugno e Peppino Di Capri).

Amata nel mondo

Musa per il tango di Astor Piazzolla, voce per Strehler anche in Germania, nella sua Opera da tre soldi, datata 1973 e interpretata assieme a Domenico Modugno. Osannata anche in Francia, riceverà il titolo di Cavaliere dell’Ordine della Legion d’Onore e quello di Ufficiale dell’Ordre des Arts et des Lettres (il primo a essere ricevuto, nel 1995). Accanto a quello di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica federale di Germania, concesso dal governo tedesco nel 2005. Oltralpe, rimarrà nella storia la sua interpretazione di Milord, successo di Edith Piaf cantata in italiano. All’Opéra canterà anche La vera storia, di Luciano Berio. Replicando in terra di Francia il successo trionfale ottenuto alla Scala di Milano.